Yemen, Medici Senza Frontiere lascerà il nord del paese dopo gli attacchi agli ospedali
Dopo il bombardamento aereo dell’ospedale di Abs in Yemen lo scorso 15 agosto, che ha provocato 19 morti e 24 feriti, Medici senza frontiere ha annunciato che evacuerà il su staff dagli ospedali che supporta nei governatorati di Saada e Hajjah, nel nord del paese. "Quello contro l’ospedale di Abs è il quarto e più letale attacco contro strutture supportate da MSF dall’inizio di questa guerra, ma ci sono stati altri innumerevoli attacchi contro altre strutture e servizi sanitari in tutto lo Yemen", si legge in un comunicato dell'organizzazione.
Negli ultimi 8 mesi, Msf "ha incontrato esponenti di alto livello della coalizione a guida saudita in due occasioni a Riyadh, per garantire l’assistenza umanitaria e medica per gli yemeniti e per chiedere garanzie che gli attacchi contro gli ospedali sarebbero cessati. Ma i bombardamenti aerei sono comunque continuati, nonostante Msf abbia sistematicamente condiviso con tutte le parti in conflitto le coordinate GPS degli ospedali in cui lavora. I rappresentanti della coalizione dichiarano ripetutamente di onorare il Diritto Internazionale Umanitario, ma questo attacco mostra che hanno fallito nel controllare l’uso della forza e nell’evitare gli attacchi contro ospedali pieni di pazienti".
L'organizzazione "non è né soddisfatta né rassicurata dalla dichiarazione della coalizione secondo cui questo attacco è stato un errore" e data "l’intensità dell’attuale offensiva e avendo perso fiducia nella capacità della coalizione di evitare questi attacchi letali" ritiene che gli ospedali nei governatorati di Saada e Hajjah "non siano sicuri né per i pazienti né per lo staff. La decisione di evacuare lo staff da un progetto, che in questo caso include ostetrici, pediatri, chirurghi e specialisti di pronto soccorso, non è mai presa alla leggera, ma in mancanza di garanzie credibili che le parti di un conflitto rispetteranno lo status di protezione delle strutture sanitarie, degli operatori sanitari e dei pazienti, possono non esserci alternative. Sulla base degli ultimi eventi, questo è il caso dei governatorati di Hajjah e Saada".
"Questo ultimo incidente mostra che le regole di ingaggio, i protocolli e le procedure militari attuali sono inadeguate a evitare attacchi contro gli ospedali e necessitano di revisioni e cambiamenti" ha detto Joan Tubau, direttore generale di Msf. L'organizzazione "chiede alla coalizione a guida saudita e ai governi che la supportano, in particolare Stati Uniti, Regno Unito e Francia, di garantire l’applicazione immediata di misure volte ad aumentare in modo sostanziale la protezione dei civili". Gli ospedali a Saada, Haydan, Razeh, Abs, Yasnim, and Hajjah continueranno a lavorare con staff del Ministero della Salute e volontari. Msf si è detta"profondamente rammaricata per le conseguenze di questa evacuazione per i propri pazienti e per i colleghi yemeniti del Ministero della Salute che continueranno a lavorare nelle strutture sanitarie in condizioni non sicure. Auspichiamo che le condizioni di sicurezza miglioreranno in modo che la popolazione abbia un po’ di respiro e che le équipe di Msf siano in grado di tornare a fornire cure mediche estremamente necessarie. MSF è rammaricata per il fallimento collettivo nel proteggere i civili yemeniti dall’azione militare e fornire una risposta umanitaria adeguata per aiutarli".
Nel suo comunicato Msf ha espresso ferma condanna per il modo "in cui tutti gli attori coinvolti, la coalizione a guida saudita, gli Houti e i loro alleati, stanno conducendo questa guerra compiendo attacchi indiscriminati senza alcun rispetto dei civili" e porge "le proprie più sincere condoglianze alle famiglie del nostro staff e dei pazienti che sono morti durante l’attacco. Il fatto che staff medico e persone malate o ferite vengano uccise all’interno di un ospedale dice tutto sulla crudeltà e la disumanità di questa guerra". Prima di questa evacuazione, l'organizzazione era attiva in 11 ospedali e centri di salute in Yemen e forniva supporto ad altri 18 ospedali o centri di salute in otto governatorati: Aden, Al-Dhale’, Taiz, Saada, Amran, Hajjah, Ibb and Sana’a.