Yemen, incarico al leader dell’opposizione
Dopo la firma dell'accordo di Riad, il vice Presidente dello Yemen Abdrabuh Mansur Hadi a cui erano stati trasferiti i poteri, ha dato l'incarico ad un leader dell'opposizione di formare un nuovo governo che guiderà il paese fino al 21 febbraio, data fissata da Hadi per lo svolgimento delle elezioni presidenziali.
La decisione giunge dopo i mesi di rivolte che hanno stremato il paese, spaccandone l'unità e uccidendo centinaia di persone: l'auspicio è quello di porre fine al bagno di sangue che sta spingendo lo Yemen sull'orlo della guerra civile. Lo stesso accordo per il passaggio del potere, che garantisce l'immunità giudiziaria per l'ex Presidente Ali Abdallah Saleh, ha suscitato le proteste da parte delle opposizioni, portando in piazza i manifestanti e causando nuove morti.
Ministro degli Esteri dal 1993 al 1994, prima di rompere definitivamente con il partito di Saleh, a Mohammed Basindwa spetta il compito di nominare, nelle prossime due settimane, i membri di un governo di unità nazionale, provenienti da tutte le diverse correnti politiche presenti nel paese.
Intanto, poche ore fa, Ali Abdallah Saleh è rientrato a Sanaa, annunciando un'amnistia generale «per tutti coloro che hanno commesso errori durante il momento di crisi», fatta eccezione per quanti si sono resi responsabili di attacchi alla Moschea o all'edificio presidenziale: anche se, effettivamente, come la portavoce dell'opposizione Hurriya Mashhud ha sottolineato «Non ha più il diritto né le prerogative per prendere tali iniziative».