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Yale, ricercatrice italiana molestata dal preside: “Voglio baciarti ovunque”

La vicenda risale al 2010 ma solo ieri è stata fatta emergere dal New York Times. Il preside del dipartimento di Cardiologia della Yale University molestò una ricercatrice italiana.
A cura di Davide Falcioni
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"Voglio baciarti sulle labbra in Liguria. E voglio baciarti in ogni parte del corpo, in ogni continente e in ogni città del mondo" A scriverlo, in un italiano piuttosto stentato, era il preside del dipartimento di Cardiologia della Yale University a Annarita Di Lorenzo, una ricercatrice italiana di 18 anni più giovane di lui. Non si tratta però di una normale lettera d'amore ma di un caso di molestie sessuali che sconvolge uno dei più importanti atenei del mondo, quello di Yale, da tre secoli fucina di personalità di enorme spicco: dai presidenti degli USA ai premi Nobel. Ma è anche qui che, secondo le autorità americane, una donne su cinque finisce nel mirino di molestatori.

La lettera ad Annarita Di Lorenzo è stata inviata nel febbraio del 2010. Secondo il New York Times a inviarla fu il preside Michael Simons, a cui l'italiana fece subito sapere di non essere disponibile a soddisfare nessuna delle sue intenzioni anche perché lui era sposato e lei felicemente fidanzata. Non bastò: Simons rilanciò affermando che Annarita aveva scelto "l'uomo sbagliato", mentre lui le prometteva un futuro brillante e di aprirle "il mondo della scienza". Per questo il preside arrivò persino a ostacolare la carriera del fidanzato di lei, cardiologo e studioso a Yale. Il caso è rimasto semi sconosciuto per quasi 5 anni e, secondo il NY Times, "solleva interrogativi sulla sensibilità di Yale in fatto di molestie".

Annarita Di Lorenzo cercò di denunciare subito le molestie rivolgendosi a un'apposita commissione sulle infrazioni di natura sessuale. L'inchiesta che ne seguì, pur confermando gli addebiti verso Simons, non arrivò a pene veramente soddisfacenti. Ben Pollak, rettore di Yale, sospese il capo del dipartimento per 18 mesi anziché per 5 anni, secondo alcuni per non mettere in pericolo i milioni di dollari di finanziamenti che Simons otteneva per le ricerche. "La vicenda è un campanello d'allarme. Non c'è trasparenza, né onestà, né un clima favorevole alle donne", hanno scritto in una lettera al presidente di Yale, Peter Salovey, alcune docenti.

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