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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Yahya Sinwar è morto, chi era il leader di Hamas ucciso dall’esercito israeliano a Gaza

Noto anche con il soprannome di “macellaio di Gaza”, Yahya Sinwar è stato ucciso dall’esercito israeliano in un edificio della Striscia. Era da alcuni mesi diventato il leader di Hamas dopo l’uccisione di Haniyeh a Teheran, in Iran. Fonti di Tel Aviv: “Corpo identificato grazie all’esame dell’arcata dentale”.
A cura di Davide Falcioni
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La caccia all'uomo è finita. A poco più di un anno dalla strage del 7 ottobre, e dopo aver causato la morte di almeno 42mila palestinesi nella Striscia di Gaza, l'esercito israeliano ha ucciso il capo di Hamas Yahya Sinwar. La conferma è stata data da fonti di Tel Aviv secondo le quali il corpo di Sinwar è stato identificato sulla base dell'esame dell'arcata dentale. Sono in corso comunque ulteriori test, anche se la Casa Bianca sarebbe stata informata dell'uccisione del leader gazawi.

Il capo di Hamas era da tempo il ricercato numero uno ed è stato scovato in un edificio della Striscia; le IDF avrebbero ingaggiato un conflitto a fuoco con un gruppo di miliziani assassinandone tre. Tra loro anche Sinwar, uno dei politici che aveva architettato l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, diventato leader del gruppo in seguito all'assassinio di Ismael Haniyeh a luglio in un attacco israeliano nella capitale iraniana Teheran.

A quanto pare l'individuazione di Sinwar è stata del tutto fortuita. Le IDF avrebbero infatti aperto il fuoco su un gruppo di presunti terroristi nascosti in una casa e in seguito hanno ordinato il bombardamento dell'edificio. Dopo il crollo, i soldati si sono resi conto che una delle vittime assomigliava molto a Sinwar.

Chi era Yahya Sinwar, il leader di Hamas ucciso da Israele

Ma chi era Yahya Sinwar? Nato nel 1962 a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, Sinwar ha trascorso fino al 2011 oltre vent'anni nelle carceri israeliane, dove ha imparato l'ebraico. Noto con il soprannome di "macellaio di Gaza", è stato uno dei fondatori dell'ala militare del movimento islamista palestinese Hamas, le Brigate al Qassam.

Arrestato nel 1989 e condannato da Israele a quattro ergastoli per il rapimento e l'uccisione di due militari israeliani e quattro palestinesi accusati di collaborazionismo, nel corso dei 22 anni di prigionia Sinwar si è distinto come leader carismatico e intransigente per le sue posizioni radicali, diventando un punto di riferimento anche per i detenuti non affiliati ad Hamas.

Yahya Sinwar
Yahya Sinwar

La "scalata" ad Hamas fino agli attacchi del 7 ottobre

Il leader del partito islamico venne rilasciato nel 2011, nel quadro di un accordo tra il movimento islamista e Israele per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, in cambio di prigionieri palestinesi. Dopo essere tornato a Gaza, Sinwar è riuscito rapidamente a scalare i ranghi della leadership di Hamas ordinando – a quanto pare – anche l'uccisione nel 2016 di un importante comandante, Mahmoud Ishtewi, nell'ambito di una lotta di potere interna.

Diventato il leader di Hamas a Gaza nel 2017, Sinwar ha di fatto assunto il controllo dell'enclave palestinese e avviato una stretta con il capo dell'ufficio politico con sede in Qatar, Ismail Haniyeh, per allineare il gruppo all'Iran e ai suoi alleati nella regione, rafforzando al contempo le capacità militari dei miliziani islamisti palestinesi. Di anno in anno Sinwar è dunque diventato una figura di riferimento all'interno di Hamas e uno dei leader più ricercati da Israele soprattutto dopo gli attacchi del 7 ottobre, che causarono la morte di almeno 1.200 persone e la cattura di centinaia di ostaggi residenti nello stato ebraico.

Lo scorso agosto, Sinwar era stato nominato capo dell'ufficio politico di Hamas a seguito dell'uccisione di Haniyeh a Teheran, in Iran, in un attacco attribuito a Israele.

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