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Wikileaks, Chelsea Manning verso la scarcerazione: “Finalmente posso pensare a me come donna”

In una nota, l’ex analista dell’intelligence USA condannata per aver diffuso documenti segreti a Wikileaks ringrazia l’ex presidente Obama per averle concesso la grazia. Manning dovrebbe uscire di prigione tra una settimana.
A cura di Davide Falcioni
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"Per la prima volta, posso pensare al futuro come donne, come Chelsea". Sono state queste le prime parole scritte in un comunicato da Chelsea Manning, l'ex analista dei servizi segreti statunitensi che divenne la fonte primaria del caso Wikileaks e che ha ottenuto nei mesi scorsi la grazia da Barack Obama. All'epoca dei fatti per i quali era stata condannata, Manning era un militare, un uomo di nome Bradley Edward, e venne accusato di aver consegnato all'organizzazione Wikileaks montagne di documenti coperti da segreto relativi alle operazioni Usa in Iraq. Per questo nel 2013 venne condannato a 35 anni di reclusione.

Proprio dietro le sbarre ha deciso di sottoporsi al cambio di sesso, intraprendendo una battaglia durissima per l'affermazione della sua identità sessuale anche con diversi scioperi della fame. Il 17 gennaio scorso, il presidente Barack Obama dedicò a lei uno degli ultimi provvedimenti della sua presidenza, firmando la grazia. Manning dovrebbe uscire dal carcere la prossima settimana, probabilmente il 17 maggio. In una nota resa pubblica ieri, Manning ringrazia il presidente Barack Obama e spiega che le lettere di sostegno ricevute in prigione da trans come lei e veterani la spingono ora a impegnarsi per aiutare gli altri e in questo spera di utilizzare ciò che ha imparato durante la detenzione.

Il caso di Bradley Edward – come si chiamava all'epoca dei fatti – accese un acceso dibattito non solo negli Stati Uniti poiché i documenti da lui desecretati riguardavano, tra le altre cose, l'omicidio di svariati civili disarmati da parte di militari dell'esercito americano in missione in Iraq. Nell'agosto 2013 l'ex analista fu condannato a 35 anni di carcere: poche settimane dopo essere stato incarcerato, Edward reso noto pubblicamente di non riconoscersi nel genere maschile e di avere una percezione di sé femminile. Decise quindi di intraprendere un percorso di transizione e sottoponendosi a un trattamento ormonale utile per il cambio di genere, scegliendo quale nome Chelsea Elizabeth Manning. È stata candidata per tre volte al premio Nobel per la Pace nel 2011, 2012 e 2014.

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