Quinto pacchetto di sanzioni Ue alla Russia, stop a carbone: “Lavoriamo per bloccare anche petrolio”
"Stiamo per varare il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca, ma nel frattempo lavoriamo a sanzioni aggiuntive che includano il petrolio e stiamo riflettendo su alcune proposte come il tassare l'import di energia dalla Russia". Ad annunciare le prossime mosse dell'Unione europea è la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, in un video pubblicato su Twitter assieme all'Alto rappresentante per gli Affari esteri Joseph Borrell.
Secondo la presidente della Commissione "assumere una posizione chiara non è cruciale solo per l'Europa, ma per tutto il mondo: le atrocità commesse a Bucha e in altre aree non resteranno senza risposta, i colpevoli non resteranno impuniti".
L'ex ministra tedesca spiega poi i contenuti del quinto pacchetto di sanzioni, che contiene lo stop all'import di carbone dalla Russia, che vale 4 miliardi di euro l'anno. A questo si aggiunge il divieto di accesso ai porti europei per le navi di Mosca o comunque appartenenti a compagnie russe, con alcune eccezioni riguardanti il trasporto di prodotti alimentari, aiuti umanitari e energia. Anche per le compagnie di trasporto su strada russe e bielorusse sarà vietato l'accesso in Ue. Tra le misure ulteriori divieti all'export di prodotti verso la Russia, tra i quali i semiconduttori avanzati. Si tratta di aree in cui mosca è vulnerabile: l'obiettivo infatti è "degradare la capacità tecnologica e industriale russa". Queste altre sanzioni valgono 6 miliardi, per un totale di 10.
C'è poi lo stop alle transazioni di quattro importanti banche russe, tra cui la Vtb, secondo più importante istituto del Paese. Si tratta di banche, spiega Von der Leyen, che "rappresentano il 23% del mercato del settore bancario russo e andranno a indebolire ulteriormente il sistema bancario" di Mosca.
La presidente è poi intervenuta al Parlamento europeo sul tema del gas, spiegando che sarebbe necessario imporre un tetto comune al suo prezzo in tutta Europa. Su questo punto, però, le posizioni degli Stati membri sono molto diverse tra loro. La politica tedesca ha aggiunto che entro il prossimo anno 50 miliardi di metri cubi di gas su 155 di importazioni totali da Mosca non arriveranno più dalla Russia, ma da altri Paesi.
Difesa comune europea, "No alla frammentazione tra eserciti"
Von Der Leyen ha quindi parlato della difesa comune europea. "La Nato – ha spiegato- è la più grande alleanza militare del mondo. L'Ue non sarà un'alleanza militare, ma deve essere in grado di difendere sé stessa". Ad oggi ogni Stato membro ha delle proprie forze militari e per la Commissione "dobbiamo fermare questa frammentazione e andare verso un coordinamento maggiore. Dobbiamo ragionare su come fare e su come finanziare la difesa comune".