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Guerra in Ucraina

Von der Leyen a Kiev: “A breve decisione importante sull’ingresso dell’Ucraina in Ue”

Ursula von der Leyen è in visita a Kiev. In programma l’incontro con Zelensky: sul tavolo c’è la candidatura dell’Ucraina a membro dell’Unione europea.
A cura di Giacomo Andreoli
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Ursula von der Leyen è in visita a Kiev e sul tavolo c'è la candidatura dell'Ucraina a membro dell'Unione europea. La presidente della Commissione Ue è arrivata nella capitale ucraina in treno e senza preannunciare la sua missione per motivi di sicurezza. A Kiev la numero uno dell'esecutivo vede il presidente Volodymyr Zelensky, ma ci sono anche una serie di incontri organizzati con i massimi vertici delle istituzioni ucraine. Si tratta della seconda volta dall'inizio della guerra che von der Leyen visita l'Ucraina.

"Torno a Kiev – ha spiegato la presidente della Commissione- per incontrare il presidente Zelensky e il premier Shmyhal. Faremo il punto sul lavoro che sarà necessario fare assieme per la ricostruzione" dell'Ucraina e "sui progressi fatti" dal Paese "nel suo percorso europeo". L'aggiornamento che si farà negli incontri di oggi contribuirà alla valutazione dell'Unione europea sull'ingresso di Kiev. Valutazione che, conferma von der Leyen, "arriverà presto", aggiungendo che gli europei "apprezzano gli sforzi fatti dall'Ucraina e che "Kiev era già sul giusto binario prima della guerra, ma ci sono ancora riforme da fare sul campo della corruzione e sull'amministrazione per attrarre gli investitori".

Venerdì prossimo dovrebbe arrivare il parere della Commissione sulla concessione dello status di candidato Ue all'Ucraina. Dopodomani, intanto, ci sarà una prima riunione dei commissari europei sul dossier, sempre più caldo tra le cancellerie del Vecchio Continente. Se dai commissari arriverà un via libera, la decisione finale spetterà al Consiglio europeo, forse già al vertice di fine giugno.

In media i tempi di valutazione della Commissione rispetto alle richieste di ingresso nell'Ue da parte di Paesi terzi sono molto lunghi. Solo per il primo passaggio ci vogliono infatti circa otto mesi, ma in questo caso, vista la situazione eccezionale in Ucraina, si è deciso di far presto. Tuttavia i governi europei, come spiegato dal premier Draghi a fine maggio, sono molto restii a concedere immediatamente a Kiev lo status di candidato. Il provvedimento immediato, aveva detto il presidente del Consiglio "trova l'obiezione di quasi tutti i grandi Stati dell'Ue, tutti direi, esclusa l'Italia". Draghi aveva però sottolineato come si fosse d'accordo a velocizzare le pratiche per arrivare in diversi step al riconoscimento di status di candidato.

Anche se questo status fosse riconosciuto subito ci vorrebbero comunque diversi mesi o forse anni prima di vedere l'Ucraina all'interno dell'Unione. Il Paese dovrebbe infatti seguire una serie di indicazioni comunitarie per conformarsi al diritto Ue. Sarebbe quindi necessario interrompere la guerra e avviare diverse riforme. Qualcosa che al momento sembra molto difficile. Zelensky però è fiducioso. "L'Ucraina – ha detto- attende un responso positivo da parte dell'Ue sulla candidatura, un supporto al vertice europeo che si preannuncia storico".

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