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Vladimir Putin: “Caduta di Assad in Siria non è sconfitta per la Russia. Pace con Kiev con autorità legittime”

La caduta di Bashar al-Assad, alleato stretto della Russia, e la fine del suo regime in Siria, non rappresentano una sconfitta per Mosca. Ad affermarlo è stato il presidente russo Vladimir Putin nella sua conferenza stampa annuale. Durante l’incontro ha affrontato diversi altri temi, dalla guerra in Ucraina ai rapporti con il presidente eletto Donald Trump e la Cina.
A cura di Eleonora Panseri
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Il presidente russo Vladimir Putin e Bashar al-Assad.
Il presidente russo Vladimir Putin e Bashar al-Assad.

La caduta di Bashar al-Assad, alleato stretto della Russia, e la fine del suo regime in Siria, non rappresentano una sconfitta per Mosca. Ad affermarlo è stato il presidente russo Vladimir Putin nella sua conferenza stampa annuale.

Durante l'incontro ha affrontato diversi altri temi, dalla guerra in Ucraina ai rapporti con il presidente eletto Donald Trump e la Cina.

La situazione in Siria, Putin: "Caduta Assad non è sconfitta, non ci siamo ancora incontrati"

Putin ha voluto sottolineare che l'obiettivo principale dell'intervento militare russo in Siria, iniziato nel 2015, era quello di prevenire la formazione di una "enclave terroristica" simile a quella in Afghanistan.

"Si cerca di dipingere ciò che è accaduto in Siria come una sconfitta per la Russia. Vi assicuro che non è così", ha affermato. E aggiunto: "Siamo intervenuti in Siria dieci anni fa per evitare che un focolaio terroristico emergesse in quel paese. Nel complesso, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo".

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente russo ha detto anche di non aver ancora incontrato l'ex presidente siriano Bashar al-Assad dopo il suo arrivo a Mosca, "ma ho intenzione di farlo", ha dichiarato Putin.

Ad Assad Putin chiederà anche spiegazioni sulla sorte del giornalista americano Austin Tice, scomparso in Siria 12 anni fa: "Sappiamo qual era la situazione in quel Paese; c'erano ostilità attive da entrambe le parti. Prometto che solleverò sicuramente la questione".

Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sollecitato il governo siriano a collaborare per il ritorno del giornalista statunitense di 43 anni, in occasione del 12esimo anniversario della sua detenzione nel Paese.

Per Putin l'attentato al generale Kirillov è stato un "grave fallimento dell'intelligence russa"

Durante la conferenza il presidente russo ha parlato anche dell'attentato in cui è stato ucciso il generale Igor Kirillov, a Mosca. Secondo Putin, il fatto dimostrerebbe "la natura terroristica del regime di Kiev". Il presidente ha anche ammesso per la prima volta che "i servizi di intelligence non hanno colto questo aspetto, quindi il loro lavoro deve essere migliorato".

L'attentato in cui ha perso la vita il generale Kirillov, sia quello in cui ad agosto morì Darya Dugina, figlia del politologo e filosofo russo vicino al Cremlino Aleksandr Dugin, sono stati un "grave fallimento" delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence russi.

La guerra in Ucraina

Il presidente russo ha trattato anche l'argomento della guerra in Ucraina. Vladimir Putin ha spiegato che la Russia negozierà e firmerà accordi di pace solo con "il legittimo leader dell'Ucraina", quindi dopo le elezioni presidenziali.

Ha precisato infatti che Mosca parlerà con Volodymyr Zelensky (il cui mandato è scaduto a maggio) "solo se andrà ad elezioni e sarà rieletto". "Se il leader ucraino è illegittimo allora lo è tutta la struttura di potere", ha aggiunto parlando nella sua conferenza stampa annuale.

Putin si è anche detto pronto per colloqui con l'Ucraina "senza precondizioni, ma che dovrebbero basarsi sugli accordi di Istanbul, tenendo conto delle realtà sul campo", ha affermato il presidente russo.

"Non abbiamo posto precondizioni. Siamo pronti per un dialogo senza precondizioni, ma sulla base di cio' che abbiamo concordato, l'ho detto cento volte, durante il processo di negoziazione a Istanbul nel 2022″, ha affermato.

I rapporti con gli Stati Uniti e con la Cina

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato anche di essere pronto a parlare e incontrare il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, "in qualsiasi momento". "Sono pronto a questa conversazione in qualsiasi momento. Sarò anche pronto per un incontro, se lo vorrà", ha detto durante l'annuale sessione di domande durante la conferenza stampa. Putin ha aggiunto che non si incontra con Trump da più di quattro anni.

Il presidente ha anche parlato dei rapporti con la Cina. "Il livello e la qualità" delle relazioni tra Mosca e Pechino sono "senza precedenti", ha dichiarato Putin sottolineando che l'alleanza tra i due Paesi rappresenta "il fattore di stabilità più importante" a livello mondiale e ha aggiunto che i due "quasi sempre" coordinano le loro azioni sulla scena internazionale. Il leader russo ha quindi inviato i suoi saluti all'omologo cinese, Xi Jinping, "un uomo – ha detto – che considero mio amico".

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