Vive per 2 anni in un hotel a 5 stelle senza mai pagare: il caso in India
“Roseate House New Delhi spicca per essere uno dei migliori hotel a Delhi Aerocity”, o ancora “Offre lusso su misura, benessere e servizi per esigenti viaggiatori e uomini d’affari”: le scritte accattivanti che scorrono nella homepage dell’elegante sito web dell’hotel Roseate House promettono sfarzosità e trattamenti da reali.
Ecco, pensate di alloggiare proprio in questo hotel a cinque stelle, per due anni. Senza sborsare un centesimo. Un sogno irrealizzabile?
Non per un uomo originario di Guwahati (nello stato nord-orientale dell’Assam, in India), che ha vissuto nell’esclusiva struttura per due anni, senza pagare nemmeno una notte.
Un sogno che rischia però ben presto di trasformarsi in un incubo per l’indesiderato inquilino, poiché i manager dell’hotel, una volta scoperta la truffa, hanno sporto denuncia alla polizia: contro l’uomo e alcuni membri dello staff della struttura che lo avrebbero aiutato nell’attuazione del piano, le accuse di frode, falsificazione e cospirazione criminale.
Secondo quanto riportato dal The Indian Express, protagonista della truffa sarebbe un uomo di nome Ankush Dutta: l’ospite avrebbe prenotato una stanza dello sfarzoso hotel situato a Delhi Aerocity, a poca distanza dall’aeroporto Indira Gandhi International (IGI) Airport, per la notte del 30 maggio 2019.
Ufficialmente sarebbe dovuto restare una notte sola. Di fatto, non è mai uscito fino al 22 gennaio 2021, dopo quasi due anni di pernottamenti a costo zero.
Fondamentale, secondo la denuncia presentata dalla proprietà dell’hotel, la complicità di parte dello staff, a partire dal capo del dipartimento “Front office”, Prem Prakash.
“Si ritiene che lo staff dell’hotel abbia contraffatto, cancellato, aggiunto e falsificato un’elevata quantità di conti e ricevute legate all’ospite in questione attraverso l’accesso al sistema di software dell’hotel”, si legge nell’accusa.
Prem Prakash avrebbe infatti modificato dall’interno le informazioni della contabilità: di fatto la permanenza di Dutta veniva prolungata di giorno in giorno senza che il cliente avesse mai pagato.
Sono diverse le modalità d’azione ipotizzate dalla ricostruzione: dal creare svariati conti pendenti a nome dell’ospite alla classica rimozione della notte appena trascorsa dal conteggio finale, fino al far rientrare la stanza di Dutta nei conti aperti di altri ospiti fissi dell’hotel.
Il bilancio finale? Una permanenza della durata di 603 giorni e un debito di oltre 5 milioni di rupie indiane (pari a circa 70mila dollari o 65mila euro).
“La politica dell’hotel prevede che se un ospite ha un debito di più di 50mila rupie, lo staff deve informare i superiori e sollecitare il pagamento – spiega la polizia che sta effettuando le indagini dopo aver ricevuto la denuncia – Nulla di ciò è stato fatto nel caso di Dutta. Crediamo che Prakash abbia contraffatto i registri”.
Gli amministratori dell’hotel si sono accorti della presunta truffa durante una sessione di revisione dei conti: una volta notate le irregolarità andate avanti per due anni all’interno della loro struttura, hanno immediatamente avvisato la polizia.
Per il momento non sono stati compiuti arresti. Toccherà ora alle autorità indiane indagare sull’effettiva esistenza dei reati di frode, falsificazione e cospirazione criminale.