Vittoria degli ambientalisti in Usa: Obama boccia l’oleodotto Keystone

Vittoria piena degli ambientalisti negli Stati Uniti dove il Presidente Barack Obama ha deciso di dire no alla costruzione del contestato oleodotto Keystone XL che doveva trasportare il petrolio estratto nella regione dell'Alberta, in Canada, fino al golfo del Messico. La motivazione scelta dal numero uno della Casa Bianca per giustificare la bocciatura del progetto della TransCanada è stata proprio quella ecologica visto che avrebbe "minato la leadership degli Stati Uniti" in materia di ambiente, come ha spiegato lo stesso Obama in conferenza stampa. Il Presidente Usa, annunciando la decisione anche alla presenza del vicepresidente Joe Biden, ha comunicato di aver accolto la raccomandazione del segretario di Stato John Kerry che gli ha posto un elemento critico essenziale: quello ecologico. "Oggi gli Stati Uniti hanno un ruolo di leadership sul tema dei cambiamenti climatici" e il progetto quindi "non è nell'interesse nazionale".

"Portare avanti questo progetto avrebbe minato in modo significativo la nostra capacità di continuare a essere una guida nella lotta al cambiamento climatico" ha confermato poi Kerry in una nota. Per il Keystone XL dunque per il momento nulla da fare. Se ne potrà riparlare però dopo le elezioni presidenziali Usa 2016 visto che tutti i candidati repubblicani si sono detti favorevoli mentre i democratici nettamente contrari. Del resto la discussione sul progetto andava avanti da oltre sette anni tra le proteste degli ambientalisti e le relazioni dei tecnici. Nel dettaglio l'idea è quella di realizzare un oleodotto di 1900 chilometri dalle sabbie bituminose dell'Alberta, attraverso gli stati americani del Montana, North Dakota e Nebraska, fino al ricongiungimento con altri impianti in Texas e nel Golfo del Messico.