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Virus Zika, confermata terza vittima in Brasile: è una ragazza di 20 anni

La giovane è morta lo scorso aprile e gli esami hanno ora rivelato che il decesso era collegato a Zika. Autorità Usa verso conferma di un legame tra il virus e la microcefalia.
A cura di Susanna Picone
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Mentre diventa sempre più lunga, giorno dopo giorno, la lista dei Paesi colpiti dal virus Zika (anche in Italia è stato accertato un primo caso in Emilia Romagna), il ministero della Sanità del Brasile ha confermato la terza morte nel Paese provocata dall’infezione. Si tratta di una paziente di 20 anni morta lo scorso aprile. La giovane era arrivata per problemi respiratori in ospedale ed è morta 12 giorni dopo il ricovero. Gli esami – divulgati a oltre 10 mesi di distanza – hanno rivelato che il decesso era appunto collegato al virus Zika. Le altre due morti legate al virus si sono verificate nell'ottobre e nel novembre scorso, tutte nella regione nordorientale del Paese, quella più colpita dall'infezione veicolata dalle zanzare Aedes.

In Brasile sviluppato un test veloce per la diagnosi – Nel Paese è stato intanto messo a punto un test molecolare per individuare la presenza di Zika in sole 5 ore, invece che in 5-8 giorni come avviene con le analisi finora a disposizione. Il nuovo esame è stato sviluppato dagli scienziati dell'università di Campinas (Unicamp), insieme a colleghi dell'università di San Paolo (Usp) e della San Paolo State University (Unesp), che hanno utilizzato informazioni ricevute da ricercatori senegalesi impegnati in passato nella lotta al virus. La speranza degli esperti è che questa nuova arma possa segnare un nuovo passo nella lotta all'infezione.

Il virus Zika e la microcefalia – Una conferma del presunto legame tra il virus Zika e la microcefalia potrebbe intanto arrivare dagli Stati Uniti. I Centers for Disease Control and Prevention americani (Cdc) hanno infatti individuato il virus Zika nel tessuto di due bambini che sono morti in Brasile per la grave malformazione che colpisce i bimbi nati da donne infette. Sarebbe questa la prova più forte del legame fra l'infezione e la microcefalia, secondo quanto ha spiegato il direttore dei Cdc, Tom Frieden, ai membri della Commissione Affari esteri della Camera statunitense. “Questa è l'evidenza più corposa che abbiamo fino ad oggi del fatto che Zika è la causa della microcefalia”, ha detto Frieden, precisando però che non c’è ancora una certezza. Saranno necessari altri test prima che il collegamento possa essere provato in modo definitivo.

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