Virus misterioso, 32enne ricoverato in fin di vita: è il primo occidentale ad essere contagiato
Il Coronavirus, il misterioso virus che, provocando una polmonite di origine virale, ha già fatto tre morti in Cina, comincia a fare a paura anche al di fuori dei confini nazionali. È di poche ore fa la notizia che un turista britannico di 32 anni, Ash Shorley, è in fin di vita dopo che gli è stata diagnosticata una patologia che potrebbe essere ricondotta a quella provocata dal virus in un ospedale della Thailandia. Si tratta del primo occidentale ad essere contagiato. Il ragazzo si trova ricoverato da circa un mese in condizioni critiche a Phuket. Stando a quanto riporta la stampa inglese, durante una vacanza sull'isola di Koh Phi Phi, ha contratto una seria infezione che ha portato al collasso di un polmone. Trasferito d'urgenza in ospedale a bordo di un idrovolante specializzato, i medici hanno riscontrato che i suoi sintomi sono molto simili al Coronavirus cinese, ma ancora non c'è stata una conferma ufficiale.
"Era a un passo dalla morte. Se non fosse così atletico e sportivo, ora non sarebbe qui con noi. Aspettiamo i risultati dei test, ma la situazione è seria. I dottori sono convinti che sia stato contagiato dal virus misterioso", hanno detto i genitori di Ash al The Sun, annunciando anche l'apertura di una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per coprire tutte le spese mediche, poco prima di partire alla volta della Thailandia per stare accanto al loro ragazzo, volato dall'altra parte del mondo prima di Natale dopo essersi separato dalla sua compagna. Il 32enne, ex attore comparso anche in serie tv come Coronation Street e Hollyoaks, è ancora in ospedale e ha perso circa
Cos'è il Coronavirus: sintomi e perché fa paura
Il virus cosiddetto Coronavirus, simile alla Sars, ha ucciso già tre persone e ha infettato circa 1.700 nella solo città di Wuhan da dicembre, temono i ricercatori. Sono stati confermati circa 222 casi. Oggi le autorità hanno affermato che il virus si è diffuso in tutta la Cina, con cinque casi a Pechino, 14 a Shenzhen e uno a Shanghai. Ma anche altri paesi ne hanno denunciato la presenza: si tratta di Thailandia, Corea del Sud e Giappone. Secondo la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan, dove è esplosa l'emergenza, i pazienti ricoverati prima del 18 gennaio hanno mostrato sintomi come febbre, tosse, fastidio al torace o dispnea. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme: l'epidemia potrebbe diffondersi a livello globale. Per questo, è stato anche innalzato il livello di allerta negli aeroporti cinesi e non solo, in vista soprattutto del 25 gennaio, che segna l'inizio del Nuovo Anno Lunare per i cinesi, milioni dei quali viaggeranno all'estero per festeggiare l'occasione. Sotto osservazione, in particolare, gli scali di Singapore, Hong Kong, Indonesia, Thailandia, Giappone e USA.
L'allarme della Farnesina: "Evitate contatti con persone e animali nell'area interessata"
In seguito al diffondersi dell'emergenza sanitaria legata al misterioso virus della polmonite, anche la Farnesina è intervenuta con una nota pubblicata sul sito Viaggiare Sicuri. "Nella città di Wuhan, nella Provincia dell’Hubei, dal 31 dicembre 2019 sono stati segnalati 205 casi di polmonite di origine virale (coronavirus). Al 20 gennaio 2020 sono stati registrati tre decessi collegati al virus. La maggior parte delle persone infettate sarebbe entrata in contatto con animali in un mercato locale di Wuhan. Alcuni casi si sono verificati in altre località della Cina tra cui due in una località vicino Pechino e uno a Shenzhen. Le Autorità locali, che stanno adottando le necessarie misure di contenimento, hanno dichiarato che sono in corso accertamenti per appurare le modalità di trasmissione del virus, che i casi sono stati isolati e che le persone entrate in contatto con i soggetti affetti dalla patologia sono già sotto osservazione. Alla luce delle informazioni disponibili, le autorità sanitarie locali e internazionali raccomandano di evitare qualsiasi contatto con animali e con persone affette da patologie respiratorie nell’area interessata. I sintomi della patologia polmonare riscontrata nella città di Wuhan sarebbero simili a quelli influenzali. Pertanto, soprattutto in caso di soggiorno nella regione dell’Hubei e qualora si sia entrati in contatto con animali in quella zona, in presenza di sintomi simil influenzali si raccomanda di contattare un medico", si legge sul sito del Dicastero.