Violenze sessuali nel mondo del porno, l’inchiesta che scuote la Francia: oltre 50 vittime

Decine di donne convinte a spogliarsi davanti alle telecamere e poi costrette a subire atti sessuali degradanti contro la loro volontà e dunque filmate in video rivenduti online, è l'agghiacciante ricostruzione fatta dagli inquirenti francesi nell'ambito di una inchiesta che sta scuotendo il mondo del porno francese. L'indagine, che va avanti da oltre due anni con vari filoni che inizialmente riguardavano solo pochi casi, ha coinvolto attori, produttori e registi e ha portato alla luce un giro di sfruttamento e violenze sessuali sul set su larga scala. Secondo gli investigatori, infatti, dietro l'apparenza di normali film porno e nel cuore dell'industria pornografica francese, si nascondeva in realtà una rete di aguzzini seriali che fornivano video alle più grandi società francesi di distribuzione di film porno.
Violenze sessuali sul set, arrestate tre persone
L'inchiesta, senza precedenti per la sua portata, ha già identificato più di 50 presunte vittime di stupro e coinvolto otto persone, incriminate per una serie di reati a sfondo sessuale, tra cui produttori di primo piano della scena porno francese. L'indagine giudiziaria, affidata al giudice Isabelle Durnerin, ipotizza reati gravissimi come stupri di gruppo, tratta aggravata di esseri umani, diffusione di immagini relative a violenze sessuali ma anche riciclaggio e lavoro nero. L'inchiesta, anticipata da Le Parisien e Le Monde e condotta dai gendarmi della sezione investigativa di Parigi, martedì ha portato a una nuova svolta con l'arresto di tre delle persone già indagate che devono rispondere ora dei reati di tratta di esseri umani, stupro e diffusione di immagini di violenza sessuale. Due delle persone arrestate sono produttori, registi e attori porno, mentre l'ultimo è solo un attore. Sono sospettati di aver preso parte a riprese video durante le quali sono state perpetrate violenze sessuali su giovani donne non consenzienti.
Pratiche estreme sulle vittime contro la loro volontà
Secondo quanto ricostruito finora, gli indagati avrebbero creato una sorta di una rete di procacciatori di donne per l'industria pornografica francese che però, attraverso uno schema elaborato, convincevano le malcapitate, spesso con percorsi di vita molto difficili o in situazioni di disagio e di difficoltà economica, a partecipare alle riprese per poi sottoporle al momento dei fatti a pratiche estreme contro la loro volontà per filmarle. Agghiaccianti alcune testimonianze di alcune delle oltre cinquanta vittime che hanno già denunciato: "Dovevo prendere parte a un film porno, si erano mostrati gentili ma durante le riprese tutto è cambiato, mi hanno strangolato e schiaffeggiato con violenza, non erano più le stesse persone amichevole che mi avevano salutato quando sono arrivato all'appartamento".