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Violenza in Sudan, proiettili e schegge nei corpi dei bambini. Msf: “Sia garantita la protezione dei civili”

Secondo dati di Medici senza Frontiere, condivisi con Fanpage.it, circa un paziente su sei, ferito a causa della guerra e curato presso il Bashair Teaching Hospital di Khartoum (Sudan) dai team di MSF nel 2024, ha meno di 15 anni. La maggior parte di loro riporta ferite da arma da fuoco o causate da esplosioni e schegge. Le loro storie.
A cura di Ida Artiaco
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Tra le vittime innocenti delle guerre ci sono i bambini. Come in Ucraina e in Medio Oriente, anche in Sudan, dall'aprile scorso teatro di un violento scontro civile tra le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido, molti sono i minori feriti o vittime dei combattimenti tra le parti in conflitto.

Secondo dati di Medici senza Frontiere, condivisi con Fanpage.it, circa un paziente su sei, ferito a causa della guerra e curato presso il Bashair Teaching Hospital di Khartoum (Sudan) dai team di MSF nel 2024, ha meno di 15 anni. La maggior parte di loro riporta ferite da arma da fuoco o causate da esplosioni e schegge. La struttura, tra le poche ancora funzionanti e l'unica che fornisce assistenza medica gratuita, ha curato in totale 4.214 pazienti per ferite legate alla violenza e alle esplosioni. Di questi, 314 erano bambini sotto i 15 anni.

Tante sono le testimonianze raccolte da MSF. "Riyad, un bambino di 18 mesi, è stato portato al pronto soccorso dopo che un proiettile vagante lo ha colpito al fianco destro mentre dormiva in casa sua", racconta il dott. Moeen, responsabile dell'équipe medica di MSF che supporta l'ospedale. "Ci sono volute quattro ore per stabilizzarlo. Perdeva molto sangue, aveva il 50% di possibilità di sopravvivere". L'équipe è riuscita a fermare l'emorragia, ma il proiettile è rimasto conficcato nel petto e non è chiaro quanto tempo ci vorrà prima che si possa fare qualcosa.

Anche il trasferimento dei pazienti verso altre strutture è complicato perché le strade sono distrutte o troppo pericolose. A causa dei blocchi deliberati delle forniture mediche e dei farmaci, a Khartoum è impossibile il trattamento delle ustioni gravi. Un fatto preoccupante dal momento che nella capitale sudanese non è rimasto un centro ustioni pienamente funzionante e i civili sono sempre più spesso vittime di esplosioni.

Alla fine di ottobre, più di 30 feriti di guerra sono stati portati all'ospedale Bashair in un solo giorno, in seguito a un’esplosione avvenuta in un mercato a meno di un chilometro di distanza. 12 di loro erano bambini sotto i 15 anni, che avevano riportato ustioni e ferite. Incidenti con un grande afflusso di pazienti sono diventati sempre più frequenti con l'intensificarsi dei combattimenti in città. Inoltre, i pochi ospedali che continuano a funzionare sono sottoposti a un'immensa pressione e il personale medico fatica a gestire tutte le necessità.

Una bambina di 20 mesi è arrivata con schegge in profondità in testa. Mentre veniva adagiata sul tavolo per fare la radiografia, alcuni frammenti della calotta cranica sono caduti sul tavolo. "Casi come questo sono comuni. Per fortuna la bambina è sopravvissuta ma altri non sono così fortunati", ha detto il dott. Moeen di MSF. Oltre all’elevato numero di feriti, l'ospedale ha iniziato a registrare un aumento del numero di bambini e donne incinte che arrivano all'ospedale in condizioni di malnutrizione acuta. "Questi dati sulla violenza e sulla malnutrizione mostrano l'incubo che le persone, compresi i bambini, stanno vivendo a Khartoum. Le parti in conflitto devono garantire la protezione dei civili. Le forniture mediche devono poter raggiungere tutti gli ospedali del Sudan", ha concluso Claire San Filippo, coordinatrice delle emergenze di MSF.

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