Violenti scontri tra ecoattivisti e polizia a Lützerath, Greta Thunberg: “Assurdo il carbone nel 2023”
Violentissimi scontri tra ecoattivisti e polizia sono andati in scena sabato pomeriggio a Lützerath, in Germania, dove decine di migliaia di persone si erano riunite per una enorme manifestazione per dire no alle nuove estrazioni di carbone decise dal governo tedesco, con la partecipazione della giovane attivista Greta Thumberg.
Le potreste pacifiche però in poco tempo si sono trasformate in scontri violenti quando la polizia ha cercato di sgomberare con la forza i manifestanti che non ne volevano sapere di abbandonare la zona.
La polizia ha utilizzato cannoni ad acqua, spray al peperoncino, cariche e manganellate, effettuando decine di fermi tra gli attivisti che protestavano contro lo sgombero del sito per la realizzazione della miniera a cielo aperto.
Secondo un portavoce delle forze dell’ordine, alcuni manifestanti avrebbero lanciato razzi fumogeni, petardi e pietre contro gli agenti, che per questo avrebbero risposto.
“Una quindicina di attivisti hanno forzato l'ingresso nella miniera. Questo è molto rischioso. Il terreno è sdrucciolevole e bagnato, rischiano di restare seppelliti" ha dichiarato un portavoce della polizia tedesca secondo il quale tra i manifestanti si sarebbero infiltrati diversi soggetti violenti.
Stando a quanto affermato dalle autorità, la polizia era intervenuta per evitare che la gente camminasse fino al bordo della cava per cercare di raggiungere Lützerath passando per l'area delle miniere a cielo aperto in quanto il terreno è a rischio di frane. Sempre secondo la polizia, a questo punto alcuni gruppi avrebbero attaccato gli agenti in assetto antisommossa.
I manifestanti, 15.000 per la polizia e 35mila per gli organizzatori, si erano messi in cammino dopo gli incitamenti dal palco della manifestazione. “Non lasciate che la polizia vi fermi. Siamo potenti. Siamo dalla parte della giustizia. Non ci faremo fermare da questo sistema repressivo. Fermiamo l'estrazione a cielo aperto. Fate quello che ritenete giusto" erano le parole d’ordine.
Alla manifestazione venerdì aveva partecipato anche l'attivista per il clima Greta Thunberg, denunciando il comportamento del governo tedesco. "Lützerath è ancora lì, e finché il carbone è ancora sottoterra, questa lotta non è finita" ha detto la ventenne, aggiungendo che “la Germania è uno dei Paesi più inquinanti del mondo e di avere un'enorme responsabilità".
“È assurdo che questo accada nel 2023. Abbiamo bisogno di tenere il carbone sotto terra, la Germania imbarazza se stessa" ha detto ancora l'attivista svedese che da tempo si è schierata al fianco degli attivisti locali.
La zona di Lützerath da tempo è oggetto di scontro con gli attivisti che da mesi si sono stabilizzati con accampamenti di fortuna nel piccolo villaggio abbandonato dai residenti dopo la decisione del governo di demolire i pochi edifici dell'insediamento per dare il via agli scavi.
Il piccolo paese di Lützerath, a ovest di Colonia, nei giorni scorsi infine è stato isolato dalla polizia come fase preliminare alla demolizione di tutti gli edifici per consentire alla società energetica RWE di scavare il carbone sottostante. La distruzione del villaggio infatti permetterà di espandere la limitrofa miniera a cielo aperto di Garzweiler.