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Violentata a 14 anni da un anziano: un poliziotto la salva, ma poi abusa di lei

Una tragedia nella tragedia quella vissuta da un’adolescente inglese. Prima stuprata da un bodybuilder 60enne, amico della madre, poi abusata da un agente di 30 anni a cui era stata affidata dal giudice dopo le violenze. La giovane ha più volte tentato il suicidio dopo il calvario vissuto.
A cura di B. C.
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Andrew Timblin
Andrew Timblin

Una ragazzina di 14 anni è stata violentata da un bodybuilder 60enne e poi abusata dall’agente di polizia che l’aveva “salvata”. A raccontare la drammatica vicenda avvenuta a Lancashire, in Inghilterra, è Metro.

Il dramma della giovane vittima inizia nel 2004, quando la bimba, che all'epoca aveva un anno, viene affidata al padre che si era appena separato dalla madre, che da tempo soffriva, e soffre ancora oggi, di gravi problemi di tossicodipendenza. Ma 10 anni dopo, la donna la contatta per “rivelarle” che l’uomo con cui viveva non era il suo vero padre. Per questo motivo l'adolescente, incuriosita, fugge di casa e raggiunge la madre nello scantinato dove la donna viveva per saperne di più. Qui inizia il suo calvario. La donna che avrebbe dovuta prendersi cura di lei, l’affida alle mani di una serie di uomini più grandi, mentre lei andava a procurarsi la droga, anche vendendo dei vestiti della giovane.

Una di queste persone è Andrew Timblin: le violenze sessuali da parte del 60enne si moltiplicano nel corso del tempo, finché la ragazzina non racconta tutto al fratello maggiore e parte la denuncia. L'uomo viene arrestato e poi condannato (21 anni di carcere complessivi per un altro stupro ai danni di una 17enne commesso in precedenza), la madre denunciata, mentre la giovane affidata in custodia alla famiglia di un poliziotto 30enne intervenuto per salvarla.

Il calvario della ragazzina però è destinato a continuare. All'insaputa della moglie, l'agente inizia infatti una relazione con la 14enne, un rapporto consenziente ma illegale che degenera poi anche in abusi e foto pedopornografiche. Alla fine il poliziotto, reo confesso, viene arrestato, dopo che la poveretta era stata trovata nascosta in vano scale vicino al suo appartamento, e condannato a 7 anni di carcere. Oggi l'adolescente, che da poco ha  compiuto 16 anni, si trova in una comunità di recupero ma deve ancora riprendersi dallo stress post-traumatico: più volte è ricorso ad atti di autolesionismo e ha tentato il suicidio.

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