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Viene convinto da “rapitori informatici” di essere prigioniero: 17enne ritrovato congelato in una tenda

Era stato convinto dai suoi rapitori di essere loro prigioniero e che, se non avesse seguito le loro indicazioni, i familiari sarebbero stati uccisi. Kai Zhuang, 17 anni, è stato ritrovato congelato in una tenda nei pressi di Riverdale, negli Usa. Ai genitori erano stati estorti 80mila dollari.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Era stato rapito a scopo di estorsione ed era stato convinto dai suoi sequestratori che se non avesse seguito gli ordini, avrebbero fatto del male alla sua famiglia. Il 17enne cinese è stato trovato congelato ma vivo negli Stati Uniti, anche se dei rapitori non vi era alcuna traccia. Si tratta di un caso di "rapimento informatico", un sequestro di persona che di fatto viene messo in atto con la "collaborazione della vittima".

Il 17enne era infatti stato convinto che se non avesse seguito le istruzioni dei suoli rapitori, i suoi genitori sarebbero stati uccisi. Così ha continuato a isolarsi e a fotografarsi per trasmettere le immagini ai suoi sequestratori, che a loro volta usavano gli scatti per minacciare i genitori del ragazzino. Alla famiglia del 17enne sono stati estorti circa 80mila dollari per il "rilascio".

Dopo approfondite indagini da parte delle forze dell'ordine americane, che da tempo lavorano su casi simili, Kai Zhuang è stato trovato infreddolito e spaventato in una tenda nelle zone rurali dello Utah. Ad annunciare il ritrovamento, la polizia di Riverdale.

Zhuang ha raccontato di essere arrivato in quella tenda da solo, per seguire le indicazioni dei suoi rapitori. Gli autori dei cosiddetti rapimenti informatici, ultimamente diffusissimi negli Stati Uniti, convincono le loro vittime di essere prigioniere, anche se loro non sono presenti. Le persone sequestrate vengono monitorate tramite FaceTime o Skype per assicurarsi che non provino a fuggire. Kai è stato ritrovato a 40 km a nord di Riverdale, vicino a Brigham City.

Aveva cibo e acqua limitati, una coperta termica e un sacco a pelo. Con sé aveva anche altri telefoni che la polizia sospetta siano stati utilizzati per fornire ai rapitori le "prove" del proprio isolamento e il continuo stato di prigionia nella tenda.

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