Vicepremier ucraina ironizza sui russi esposti alle radiazioni di Chernobyl: “Meritano premio Darwin”
"I soldati che hanno scavato le trincee esponendosi alle radiazioni? Dovrebbero essere nominati per il Premio Darwin", così la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha ironizzato sulle truppe russe che hanno scavato trincee nella zona di esclusione intorno al sito nucleare di Chernobyl. Attraverso un post condiviso sul proprio profilo Facebook la vice prima ministra di Kiev ha infatti ricordato il Darwin Award, che è un riconoscimento umoristico che viene assegnato a "chi si è adoperato per la protezione del patrimonio genetico dell'umanità tramite l'estremo sacrificio di autosopprimersi nella maniera più spettacolare e idiota possibile" facendo riferimento proprio ai soldati russi: "Hanno ricevuto volontariamente tali dosi di radiazioni che le conseguenze verranno spiegate loro da dottori in tute protettive speciali – ha ironizzato meritano assolutamente di essere nominati per il Premio Darwin quest'anno".
Dopo la notizia del ritiro delle truppe russe dal sito di Chernobyl diretto verso il paese di Lukashenko, i media locali bielorussi citati da Ukrainian Pravd hanno fatto sapere che i militari di Putin sarebbero stati ricoverati con sindrome da radiazione: una volta giunti in Bielorussia sarebbero stati portati al Centro repubblicano di ricerca e pratica per la medicina delle radiazioni e l'ecologia umana. Energoatom (Compagnia nazionale di generazione elettronucleare) ha fatto sapere che i soldati russi sono stati esposti a significative radiazioni esterne e interne nella zona di esclusione di Chernobyl. Secondo l'agenzia atomica di Kiev, i militari avrebbero scavato trincee nella zona di esclusione e sarebbero stati "colti dal panico non appena sono comparsi i primi sintomi di malessere". Una notizia che l'Agenzia internazionale per l'energia atomica sta verificando.
Secondo Reuters inoltre, i soldati russi che hanno preso il controllo della centrale nucleare di Chernobyl hanno guidato i loro veicoli blindati senza protezione dalle radiazioni attraverso la "Foresta Rossa", così chiamata per il colore preso dagli alberi dopo il disastro dell'aprile 1986 e che è la parte più contaminata della zona intorno alla centrale, circa 100 km a nord di Kiev, alzando nuvole di polvere radioattiva.