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Viagra nel caffè dei colleghi in ufficio: signora delle pulizie voleva “avvelenarli”. Arrestata

Karen Beale, 62enne inglese, è stata colta in flagranza di reato in un video delle telecamere di sorveglianza dell’azienda per la quale lavorava a Dover, in Regno Unito. Lei però nega tutte le accuse.
A cura di Biagio Chiariello
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Avrebbe sciolto delle compresse di Viagra nel caffè solubile nel tentativo di "avvelenare" i suoi colleghi. Sono le accuse alle quali è chiamata a rispondere Karen Beale, 62enne inglese, impiegata come addetta alle pulizie presso la Envirograf, una fabbrica che produce prodotti antincendio a Dover, in Regno Unito, come ha ricostruito la Corte di Canterbury.

La donna ha negato tutto ma ad incastrata ci sarebbero i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Telecamere che erano state fatte installare dagli stessi dipendenti che lamentavano "un sapore strano e pastoso e granelli blu e bianchi" all'interno del caffé.

Nei video in questione si vede chiaramente come l'imputata manomette un barattolo di Nescafé mentre indossa guanti di lattice. E proprio all'interno di almeno due confezioni la polizia ha trovato tracce di sildenafil – il medicinale meglio noto come Viagra, utilizzato per la disfunzione erettile – oltre che di un farmaco usato per il colesterolo alto.

"Non è esattamente quello che ti aspetteresti di trovare nel Nescafé…", ha detto alla corte il pubblico ministero Matthew Hodgetts. I barattoli sono stati rinvenuti negli uffici di due colleghe della Beale: "Voleva ottenere qualche specifico effetto su quelle due donne. Ecco perché l’accusa sostiene che stava tentando di avvelenarle”, ha spiegato l'accusa.

Stando a quanto riporta il Guardian, la donna ha provato a difendersi sostenendo che "nel video, mi trovo in quella stanza perché mi era stato chiesto di controllare il caffè perché un collega aveva il dubbio che qualcuno del personale notturno lo stesse avvelenando. Io dovevo semplicemente dare un'occhiata e controllare che fosse tutto ok. Sono davvero innocente".

La corte ha poi fatto sapere che in seguito al suo arresto è stata licenziata dalla Envirograf per ‘cattiva condotta grave', provvedimento contro il quale ha presentato ricorso.

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