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Conflitto Israelo-Palestinese

Ventotto bambini prematuri evacuati dall’ospedale di Gaza: erano in condizioni catastrofiche

I piccoli sono stati trasportati in Egitto e verranno sottoposti alle cure mediche del caso: tutti versavano in condizioni disperate dopo gli attacchi israeliani all’ospedale al-Shifa.
A cura di Davide Falcioni
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Un gruppo di 28 bambini nati prematuri e ricoverati all'ospedale al-Shifa di Gaza City è stato evacuato in Egitto. Lo ha reso noto ieri il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, precisando che tre dei 31 bimbi attesi originariamente al valico di Rafah sono stati invece condotti in ambulanza in un ospedale del sud della Striscia. A Rafah ne sono arrivati 28, 16 dei quali portati ad Al-Arish e 12 in aereo al Cairo. "Tutti i bambini stanno lottando contro gravi infezioni e altre patologie e necessitano di cure mediche specializzate", ha aggiunto il numero uno dell'Oms.

Le condizioni dei piccoli erano ormai disperate. Mohammad Salama, capo dell’unità neonatale dell’ospedale di maternità Al-Helal Al-Emirati a Rafah, nel sud di Gaza, ha spiegato che i tre bambini inviati nella sua struttura sanitaria erano "in condizioni catastrofiche quando sono arrivati ​​qui". I piccoli sono stati evacuati da al-Shifa con indosso solo un pannolino e un cappellino verde, e nessuno di loro è stato accompagnato dai familiari. Il caos di queste settimane nella Striscia di Gaza, infatti, non ha consentito alle autorità sanitarie di rintracciare i genitori, che non si sa neppure se siano ancora vivi o invece siano morto sotto le bombe di Israele.

L'evacuazione, richiesta all'OMS da operatori sanitari e pazienti durante una missione condotta sabato, si è resa necessaria perché l'ospedale Al-Shifa non è più in grado di funzionare correttamente a causa della mancanza di acqua pulita, carburante, forniture mediche, cibo e altri beni essenziali. La struttura sanitaria era in passato il più grande e avanzato ospedale della Striscia di Gaza ed è stato gravemente danneggiato dai raid dell'IDF; affinché possa tornare a funzionare regolarmente, secondo l'OMS, necessiterà di una profonda ristrutturazione e di lavori che potrebbero durare molto.

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L'evacuazione dell'ospedale di al-Shifa è stata coordinata da personale senior dell'OMS, tra cui uno specialista e un medico, e da rappresentanti dell'UNICEF, dell'UNMAS e dell'UNRWA. Vi hanno partecipato membri del personale medico della Mezzaluna Rossa Palestinese, insieme alle loro ambulanze. L'operazione, ad alto rischio, è stata effettuata in un'area di conflitto attivo. Ad al-Shifa rimangono oltre 250 pazienti e 20 operatori sanitari che da giorni richiedono l'evacuazione immediata.

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