Venti strisce di cocaina prima di travolgere e uccidere la piccola Lulu: ora rischia condanna pesantissima

Ha travolto e ucciso una bambina di tre anni mentre si trovava alla guida del suo furgone sotto l’effetto di una quantità impressionante di cocaina: almeno venti strisce, assunte nell’arco di poche ore. Ora Rawal Rehman, 35 anni, si trova a dover affrontare una durissima condanna. I fatti risalgono allo scorso 22 febbraio e hanno sconvolto la città di Manchester e l’intera opinione pubblica britannica.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella che doveva essere una tranquilla giornata in famiglia si è trasformata in un incubo senza fine. Rehman col suo furgone avrebbe prima centrato in pieno un tram, ignorando ogni segnale di stop e ogni avviso di pericolo, poi – perdendo definitivamente il controllo del mezzo – ha investito la piccola Louisa P., detta Lulu, che stava camminando mano nella mano con i genitori. Un momento prima era tutto normale. Un passo più in là, la tragedia: il corpo della bambina sbalzato sull’asfalto, le urla dei genitori, l’arrivo disperato dei soccorsi.
Louisa è spirata poco dopo, in ospedale, a causa delle gravissime ferite riportate nello schianto. Aveva solo tre anni. Il suo sorriso, la sua voce, la sua vita sono stati cancellati per sempre in un istante. Rehman, invece, non ha prestato soccorso. Non ha nemmeno accennato a fermarsi. È scappato, salendo su un taxi per tentare di far perdere le sue tracce. È stato individuato e arrestato nelle ore successive, grazie alle testimonianze e alle telecamere della zona.
Durante l’udienza presso la Corte di Manchester è emerso un quadro sconcertante. Prima dell’incidente, Rehman aveva visitato due centri massaggi e assunto una dose massiccia di cocaina, sufficiente – secondo l'accusa – a compromettere gravemente ogni funzione motoria e cognitiva. Eppure, nonostante tutto, si è messo alla guida. Verso le 10 del mattino, a bordo del suo furgone, ha trasformato le strade di Manchester in un percorso di morte.
Nel corso del processo, l’uomo ha infine ammesso la responsabilità per l’accusa di omicidio stradale causato da guida pericolosa. Resta in custodia cautelare in attesa della sentenza, prevista per il 27 maggio.
Il giudice Alan Conrad KC ha accolto le tesi dell’accusa: Rehman ha guidato in condizioni psico-fisiche gravemente alterate, ignorando deliberatamente i segnali stradali e i dispositivi di sicurezza. Secondo la Crown Prosecution Service (CPS), l’uomo ha attraversato senza rallentare un incrocio con segnaletica di stop, tagliando la strada a un tram in transito. L’impatto è stato inevitabile: il tram ha colpito il furgone, che è stato sbalzato sul marciapiede, proprio dove si trovava la piccola Lulu.
Rehman non è peraltro nuovo a comportamenti criminali: nel 2017 era stato condannato a tre anni di carcere per aver ostacolato il corso della giustizia, dopo aver dato alle fiamme un’auto coinvolta in un investimento mortale a Chorlton, sempre a Manchester.
Strazianti le parole dei genitori di Louisa, che risiedono a Burnley, nel Lancashire: "La nostra Lulu era dolce, premurosa, generosa. Amava la vita, adorava l’asilo, e ogni giorno ci sorprendeva con la sua creatività e gioia. Era il nostro tutto, la nostra unica figlia. Quella mattina, stavamo semplicemente godendoci una giornata in famiglia, serena, felice. Poi, in un istante, tutto è finito. La nostra vita si è spezzata per sempre. Il dolore è insopportabile. Lulu ci manca in un modo che le parole non riusciranno mai a spiegare".