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Ventenne dà fuoco alla fidanzata incinta “perché non voleva diventare padre”

La donna, 19 anni, è stata uccisa nel gennaio del 2015 in Germania. Era all’ottavo mese di gravidanza. Il suo fidanzato è stato condannato insieme a un complice.
A cura di S. P.
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Un uomo di 20 anni avrebbe ucciso la fidanzata 19enne perché non voleva diventare padre. La ragazza, Maria Peiner, era all’ottavo mese di gravidanza. L’omicidio, avvenuto in Germania, risale al gennaio del 2015 e ora il 20enne, che si chiama Eren Toben, è stato condannato a 14 anni di carcere. Insieme a lui è stato condannato, sempre a 14 anni di carcere, anche il suo amico-complice Paul Daniel Muller, 20 anni, accusato di aver aiutato il giovane a uccidere la fidanzata incinta. Il fratello della vittima ha detto di sperare in un po’ di pace per la sua famiglia ora che il processo si è concluso.

Portata in un bosco e uccisa – Maria, che secondo quanto emerso in aula non vedeva l’ora di diventare madre, sarebbe stata attirata con l’inganno a salire sull’auto del fidanzato e del suo complice: le avevano detto di voler uscire per comprare qualche vestitino per il bimbo in arrivo. Ma invece la donna fu portata in un bosco alla periferia di Berlino e lì fu prima stordita con un pezzo di legno, poi accoltellata e infine bruciata quando probabilmente era ancora cosciente. Il corpo senza vita della ragazza fu ritrovato 24 ore dopo il delitto da un passante. I due giovani furono subito rintracciati e accusati del delitto: a pochi metri dal corpo della vittima la polizia aveva ritrovato il coltello con le loro impronte.

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