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Vaticano mette un freno ad apparizioni e rivelazioni, via a nuove regole: i 6 possibili giudizi finali

Le nuove norme pongono uno stop alle esternazioni pubbliche di vescovi e cardinali, solo il Papa può dichiarare che una apparizione è di origine soprannaturale. Una commissione potrà dare sei giudizi sull’autenticità del fenomeno in base a svariati criteri ma la Chiesa non è più obbligata a definire ufficialmente la soprannaturalità di una apparizione.
A cura di Antonio Palma
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A oltre 25 anni di distanza dall’ultimo documento in merito, il Vaticano ha varato nuove norme sui presunti fenomeni soprannaturali come apparizioni e rivelazioni mariane. Il nuovo documento, scritto dal Dicastero per la Dottrina della Fede e approvato da Papa Francesco, entrerà in vigore domenica 19 maggio. Lo scopo è quello di fare maggiore chiarezza sui tanti fenomeni di culto popolare e avere gli strumenti per intervenire celermente nei casi di eccesso. Sei i possibili giudizi finali di fronte ad apparizioni e rivelazioni con pronunciamenti molti più rapidi rispetto al passato e il coinvolgimento diretto del Dicastero per la Dottrina della Fede ma sopratutto una grande novità: la Chiesa non è obbligata a esprimere certezza sull’autenticità soprannaturale di un fenomeno.

Evitare che da apparizioni si generi lucro, potere, fama e notorietà sociale

Come ha sottolineato il cardinale prefetto Víctor Manuel Fernández, anche se “tante volte queste manifestazioni hanno provocato una grande ricchezza di frutti spirituali, di crescita nella fede, di devozione e di fraternità e servizio, e in alcuni casi hanno dato origine a diversi santuari sparsi in tutto il mondo, in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale si rilevano delle criticità molto serie a danno dei fedeli”.

In diversi casi dai presunti fenomeni di apparizione, si trae “lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale”, arrivando addirittura a “esercitare un dominio sulle persone o a compiere degli abusi”, ha sottolineato il prelato, secondo il quale esiste la possibilità che “i fedeli siano trascinati dietro a un evento, attribuito ad un’iniziativa divina, ma che è solo frutto di fantasia, mitomania o della tendenza alla falsificazione di qualcuno”.

Le nuove norme del Vaticano su fenomeni soprannaturali

Le nuove norme pongono uno stop alle esternazioni pubbliche di vescovi e cardinali visto che in generale nessuno potrà riconoscere l’origine divina di presunti fenomeni soprannaturali che richiederanno analisi da parte di una commissione apposita. Questo per evitare i casi in cui il vescovo locale dichiari la soprannaturalità di un fenomeno e venga poi smentito dal Sant’Uffizio successivamente o da altri vescovi. In pratica si introduce una grande novità: la Chiesa non è più obbligata a definire ufficialmente la soprannaturalità di un fenomeno.

Di norma, “né il Vescovo diocesano, né le Conferenze episcopali, né il Dicastero dichiareranno che i fenomeni sono di origine soprannaturale, e solo il Santo Padre può autorizzare una procedura in tal senso” ha spiegato il cardinale Fernández, Secondo le nuove regole, spetta al vescovo esaminare i casi e sottoporli al Dicastero per l’approvazione ma lui è obbligato ad astenersi dal fare pubbliche dichiarazioni. Nel caso gli elementi raccolti vengano ritenuti sufficienti, il vescovo costituirà una commissione d’indagine che avrà obbligatoriamente tra i suoi membri almeno un teologo, un canonista e un perito scelto in base alla natura del fenomeno.

I criteri per il via libera

Tra i criteri positivi, “la credibilità e buona fama delle persone” che affermano di aver avuto apparizioni, ma anche “i frutti di vita cristiana” e cioé le conseguenze del fenomeno. Tra i criteri negativi, invece, “uno spirito settario che genera divisione nel tessuto ecclesiale” o “una ricerca evidente di lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale collegata strettamente al fatto”

I sei giudizi possibili su Apparizioni e rivelazioni

Sei i possibili giudizi finali sui fenomeni di apparizione a cui può giungere la commissione. Dal Nihil Obstat, che è un via libera senza però esprimere certezza sull’autenticità soprannaturale, al Declaratio de non supernaturalitate in cui si dichiara che il fenomeno non è soprannaturale:

  • Nihil Obstat: non viene espressa certezza sull’autenticità soprannaturale, ma si riconoscono segni di un’azione dello Spirito. Si incoraggia il vescovo a valutare il valore pastorale e a promuovere la diffusione del fenomeno, compresi i pellegrinaggi.
  • Prae oculis habeatur: si riconoscono segni positivi, ma ci sono anche elementi di confusione o rischi che richiedono discernimento e dialogo con i destinatari. Potrebbe essere necessaria una chiarificazione dottrinale.
  • Curatur: sono presenti elementi critici, ma c'è una diffusione ampia del fenomeno con frutti spirituali verificabili. Si sconsiglia un divieto che potrebbe turbare i fedeli, ma si invita il vescovo a non incoraggiare il fenomeno.
  • Sub mandato: le criticità non sono legate al fenomeno stesso, ma all'uso improprio fatto da persone o gruppi. La Santa Sede affida al vescovo o a un delegato la guida pastorale del luogo.
  • Prohibetur et obstruatur: Nonostante alcuni elementi positivi, le criticità e i rischi sono gravi. Il Dicastero chiede al vescovo di dichiarare pubblicamente che l’adesione non è consentita e di spiegare le ragioni della decisione.
  • Declaratio de non supernaturalitate: il vescovo è autorizzato a dichiarare che il fenomeno non è soprannaturale basandosi su prove concrete, come la confessione di un presunto veggente o testimonianze credibili di falsificazione del fenomeno.
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