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Vanno a fare controllo in una sorgente termale in Giappone: tre morti per sospetto avvelenamento da gas

I fatti sono avvenuti nei pressi di un resort termale a Fukushima, nel nord-est del Giappone. Le vittime sono il responsabile del centro Takayu Onsen e due dipendenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Tre persone hanno perso la vita nei pressi di un resort termale a Fukushima, nel nord-est del Giappone, probabilmente a causa dell’inalazione di un gas tossico.

Secondo i primi accertamenti delle autorità locali, i corpi senza vita del responsabile del centro Takayu Onsen e di due dipendenti, tutti tra i cinquanta e i sessanta anni, sono stati rinvenuti nella zona. Il quotidiano Asahi Shimbun riferisce che i tre erano scomparsi la sera precedente, dopo essersi recati sulle montagne vicine per eseguire lavori di manutenzione alle terme. Nella zona sono state registrate alte concentrazioni di idrogeno solforato, un sottoprodotto tossico delle sorgenti termali vulcaniche.

Secondo le ricostruzioni, lunedì 17 febbraio i tre si erano recati sul posto per il consueto controllo bisettimanale, quando l’altezza della neve era di 110 cm. Il giorno seguente, al momento del ritrovamento dei loro corpi nei pressi di un sentiero di montagna, gli accumuli avevano raggiunto i 146 cm. L’agenzia Kyodo riporta che le temperature erano scese fino a -7,7°C, rendendo particolarmente difficoltose le operazioni di ricerca.

Junichi Endo, presidente della Takayu Onsen, ha poi dichiarato all’emittente pubblica NHK che l’abbondante presenza di neve nella zona "potrebbe aver causato l’accumulo di solfuro di idrogeno".

La NHK ha inoltre citato il professor Takeshi Oba, esperto di gas vulcanici dell’Università di Tokai, secondo il quale è possibile che nella sorgente termale e nei suoi dintorni si siano registrate concentrazioni "estremamente elevate" di solfuro di idrogeno, poiché l’area si trova vicino a un vulcano attivo. Oba ha spiegato che l’accumulo di neve, sciogliendosi per effetto del calore geotermico, può creare avvallamenti in cui il gas – più pesante dell’aria – tende a ristagnare.

Per questo motivo, le squadre dei vigili del fuoco e gli agenti di polizia intervenuti sul posto hanno dovuto utilizzare apparecchi per la respirazione durante le operazioni di ricerca, a causa dell’alta concentrazione di gas.

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