Alluvione a Valencia

Valencia e i ritardi nell’allerta, il video che accusa Carlos Mazon: “Il tempo migliora, nessuna emergenza”

A Valencia rabbia contro le istituzioni per la gestione fallimentare dell’emergenza alluvione. Tra i principali accusati Carlos Mazón, governatore della Regione che in un video durante la tempesta minimizzava l’allerta meteo rossa lanciata dall’Agenzia meteorologica statale.
A cura di Antonio Palma
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Quante vite sarebbero state salvate dall'alluvione di Valencia se l'allerta fosse arrivata prima? È la domanda che tutti si fanno ora in Spagna dove dopo il lutto e la corsa agli aiuti, è il momento della rabbia contro le istituzioni che vede tra i principali accusati Carlos Mazón, governatore della Regione valenciana. Il politico del Partito popolare che è stato preso di mira domenica con lancio di fango e oggetti dai residenti di Paiporta, insieme al Re e al premier Pedro Sanchez, è il principale accusato della gestione fallimentare dell'emergenza alluvione a Valencia.

Oltre alla gestione di protezione civile e strutture emergenziali, che di fatto avrebbe smantellato durante il suo mandato, Carlos Mazón è accusato di aver sottovalutato sotto ogni punto di vista quanto stava accadendo, ignorando gli allarmi dell'agenzia meteorologica spagnola partite fin dal mattino del giorno del disastro.

Nel mirino in particolare un video del presidente della Generalitat Valenciana registrato il 29 ottobre scorso proprio mentre la tempesta Dana si abbatteva sul territorio di Valencia. Un intervento ai microfoni, avvenuto durante una conferenza stampa, in cui Carlos Mazón minimizza l’allerta meteo e rassicura i cittadini sulla diminuzione dell’intensità del maltempo che poi invece avrebbe fatto oltre duecento morti.

In quel momento l'Agenzia meteorologica statale (Aemet) aveva già emanato da ore una allerta rossa, innalzando ulteriormente l'allarme già lanciato nei giorni precedenti. Mazon però diceva: "Secondo le previsioni il temporale si sta spostando, cosa che fa sperare che intorno alle ore 18 diminuirà la sua intensità in tutto il territorio della comunità. Considerato quello che sta succedendo, le cose stanno andando avanti fortunatamente senza danni materiali e senza allerta idrogeologica".

Nessun allarme dunque è scattato e anzi le rassicurazioni del governatore hanno spinto molti a continuare nelle loro attività quotidiane, dallo svago al lavoro. Quando ha cominciato a rendersi conto dell’entità della catastrofe, il governatore poi ha cancellato quel messaggio video sui social in cui parlava dei temporali che finivano alle sei del pomeriggio.

Non solo, in un clima di enorme tensione e caos, giovedì ha imposto lo stop alle colonne di persone che si dirigevano verso le città colpite mentre gli aiuti ufficiali non arrivavano. Mazón, con veemenza, ha rimandato a casa i volontari, innescando accuse di voler nascondere i cadaveri. Fino a domenica il passaggio delle persone è limitato a solo 11 delle città più colpite.

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