Vaiolo scimmie, casi aumentati del 20% in una settimana. Oms: “Non ripetere errori fatti col Covid”
Continuano ad aumentare i casi di vaiolo delle scimmie in tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati aggiornati dell'Oms, si registrano al momento oltre 35mila contagi in 92 paesi e 12 decessi.
Solo nell'ultima settimana ne sono stati confermati 7.500, cioè il 20% in più delle settimana precedente, che a sua volta aveva segnato un +20%.
Secondo il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Ghebreyesus, quasi tutti i casi finora noti "sono stati segnalati in Europa e nelle Americhe e fra uomini che fanno sesso con uomini, evidenziando l'importanza per tutti i Paesi di mettere a punto e diffondere servizi e informazioni mirate a queste comunità, in grado di proteggerne la salute, i diritti umani e la dignità".
Ha poi lanciato un appello. "Rimaniamo preoccupati che l'accesso iniquo ai vaccini che abbiamo visto durante la pandemia di Covid-19, si ripeta" anche per il vaiolo delle scimmie e "che i più poveri continuino a essere lasciati indietro".
L'Organizzazione mondiale della Sanità, precisa Tedros, "è in stretto contatto con i produttori di vaccini e con i Paesi e le organizzazioni che sono disposti a condividere le dosi. I vaccini possono svolgere un ruolo importante nel controllo dell'epidemia di monkeypox e in molti Paesi c'è una forte domanda di vaccini da parte delle comunità colpite", ha sottolineato il direttore generale Oms, ricordando però che "per il momento le forniture di vaccini e i dati sulla loro efficacia sono limitati, anche se stiamo iniziando a ricevere dati da alcuni Paesi".
Intanto, è arrivata oggi la notizia che ci sarebbe il primo caso di contagio di vaiolo delle scimmie da uomo a cane. È successo in Francia: si tratta di un levriero italiano di 4 anni che ha manifestato le tipiche lesioni cutanee e mucose della malattia a 12 giorni di distanza dai suoi due padroni, secondo quanto ha riportato la rivista The Lancet. Ma la dinamica del contagio è ancora da chiarire.