Vado a scuola in una caverna: così i bimbi siriani studiano al riparo dalle bombe
La voglia di apprendere, la tensione a diventare una persona istruita, possono non trovare ostacoli persino in guerra. Ali Khaled Stouf, infatti, è un giovane studente siriano che pur di non abbandonare la scuola, come purtroppo sono stati costretti a fare milioni di suoi coetanei, ogni mattina esce di casa e va a seguire le lezioni in una caverna sotterranea, al riparo dalle bombe e dai combattimenti. Per quattro ore ogni giorno insieme a decine di altri giovani studia arabo, matematica, inglese e religione in uno spazio sotterraneo a Tramla, un villaggio controllato da una delle forza di opposizione al regime siriano nel nord ovest del paese.
Intervistato da Voanews Ali ha raccontato: "Vado a scuola in una caverna. Le condizioni non sono ottimali. Ci sediamo a terra ma a causa della scarsa illuminazione spesso abbiamo grandi difficoltà a leggere la lavagna. I nostri professori, marito e moglie, però fanno di tutto per farci stare a nostro agio". Gli insegnanti si chiamano Mohamed e Hama e da tempo hanno aperto un passaggio che dalla loro casa conduce a una caverna. Ogni giorno ospitano decine di bambini, per lo più figli di famiglie sfollate di passaggio per la città e in fuga dalla guerra.
Non di rado i combattimenti tra gli uomini dell'esercito siriano e le fazioni ribelli – prima tra tutte lo Stato Islamico – si sono spinti persino nelle scuole: ciò ha imposto a milioni di studenti di abbandonare le lezioni, dal momento che raramente sono state trovate sistemazioni alternative e sufficientemente sicure. Una grotta, tuttavia, è un luogo in tal senso ideale: "Qui i ragazzi sono al riparo dai bombardamenti e possono continuare a studiare", hanno raccontato i professori della bizzarra scuola sotterranea di Tramla.
