Vaccino Covid AstraZeneca, Ema: “Trombosi molto rare, ok seconda dose 4-12 settimane dopo la prima”
Nessun rischio aumentato per età o genere: è quanto è emerso dall'aggiornamento effettuato dall'Agenzia europea del Farmaco su Vaxzevria, il vaccino anti Covid di AstraZeneca, finito al centro dell'attenzione dopo la segnalazione di alcuni casi di trombosi in relazione alla vaccinazione con il siero messo a punto dall'azienda anglo-svedese in collaborazione con l'Università di Oxford. Non ci sono sostanziali novità rispetto all'ultimo pronunciamento di Ema: "Il vaccino AstraZeneca – si legge nel report conclusivo – è efficace nel prevenire ricoveri, ricoveri in unità di terapia intensiva e decessi dovuti al Covid-19. Gli effetti collaterali più comuni sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni. Gli effetti collaterali più gravi sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in 1 su 100 mila persone vaccinate". Per questo, l'Agenzia ha raccomandato anche di continuare a somministrare una seconda dose del vaccino di AstraZeneca tra 4 e 12 settimane dopo aver somministrato la prima, in linea con le informazioni sul prodotto.
"I dati disponibili in tutta l'Ue non sono sufficienti per fornire ulteriore contesto sui benefici e sui rischi in relazione al sesso" e dunque per confermare o smentire la potenziale maggiore esposizione della donne ai casi di trombosi, si legge ancora nell'aggiornamento del parere dell'Ema sul vaccino AstraZeneca. "Gli effetti collaterali più gravi sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in una persona su 100.000 vaccinati. Le persone, se hanno sintomi, dovrebbero cercare assistenza medica", precisa l'Ema. Inoltre, "il rapporto rischi-benefici del vaccino di AstraZeneca rimane positivo per gli adulti in tutte le fasce d'età, ma i benefici della vaccinazione aumentano con l'aumentare dell'età e dei tassi di infezione". Tuttavia, ha aggiunto ancora l'ente regolatore, "le autorità nazionali in seguito considerano altri fattori quando decidono come utilizzare al meglio i vaccini. Poiché la vaccinazione è un intervento di sanità pubblica, le autorità nazionali potrebbero anche considerare i benefici per la popolazione nel suo insieme, poiché i vaccini possono proteggere più persone di quelle vaccinate".
A tal proposito la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, ha fatto sapere di aver scritto oggi "a tutti i ministri della Salute dell'Ue per informarli sull'esito provvisorio di questa valutazione e sul massimo coordinamento possibile dei nostri approcci, basati sulla scienza, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali", perché "è chiaro: i benefici complessivi del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19 superano i rischi di effetti collaterali molto rari e insoliti. Il vaccino AstraZeneca è una parte importante del nostro portafoglio di vaccini, è un vaccino efficace che protegge da malattie gravi e morte, nell'Ue e nel mondo".