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Vaccino anti-Coronavirus, successo per il test condotto sui macachi: “Risultato incoraggiante”

Di alta qualità e molto incoraggiante è stato definito uno studio per il vaccino anti-Coronavirus condotto dai ricercatori del National Institutes of Health (NIH) americano e dell’Università di Oxford su un gruppo di macachi Rhesus. Gli animali vaccinati, è stato dimostrato, svilupperebbero anticorpi contro il virus SARS-CoV-2 entro 28 giorni dalla somministrazione, fondamentali per contrastare l’infezione.
A cura di Ida Artiaco
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Uno studio congiunto, firmato da Gran Bretagna e Stati Uniti per arrivare a un vaccino contro il Coronavirus, ha superato un primo importante test sui macachi Rhesus. Sei animali da laboratorio esposti al virus hanno infatti sviluppato una minore carica virale senza mostrare sintomi di polmonite e senza sviluppare una risposta immunitaria eccessiva. Il successo non garantisce però che il risultato sia replicabile anche sull'uomo a causa della diversità del sistema immunitario, ma si tratta di un importante passo in avanti della ricerca per la scoperta di una cura contro l'infezione che in tutto il mondo ha ucciso finora più di 300mila persone. Lo riferisce la Bbc: come riporta la tv di Stato britannica, il processo si è svolto negli Stati Uniti, coinvolgendo ricercatori del National Institutes of Health (NIH) a stelle e strisce e dell'Università di Oxford.

Gli studiosi hanno esposto un gruppo di scimmie al virus SARS-CoV-2. I sei animali, che hanno comunque un sistema immunitario molto simile a quello degli uomini e che sono stati vaccinati hanno mostrato di avere una carica minore di virus nei polmoni e nelle vie respiratorie, evitando che l'infezione degenerasse in polmonite. Entro 28 giorni dalla vaccinazione, tutti avevano sviluppato anticorpi contro Covid-19. La ricerca in questione non è ancora stata esaminata da altri scienziati e pubblicata ufficialmente, ma il professore Stephen Evans della London School of Hygiene and Tropical Medicine, intervistato dalla Bbc, lo ha descritto come "di alta qualità" e "molto incoraggiante". Il dottor Penny Ward, professore ospite in medicina farmaceutica presso il King's College di Londra, ha affermato che è "utile" vedere che il vaccino non ha causato una peggiore risposta alla malattia in queste scimmie e che quest'ultime non hanno sviluppato polmonite dopo la vaccinazione, grazie alla produzione di anticorpi per contrastare il virus: "Questi risultati supportano la sperimentazione clinica in corso del vaccino sull'uomo, i cui risultati sono attesi con impazienza entro il prossimo mese".

Nel frattempo, infatti, nel Regno Unito sono in corso esperimenti su oltre mille volontari umani sempre attraverso l'Università di Oxford. Attualmente sono in fase di sviluppo oltre 100 vaccini sperimentali per contrastare il Coronavirus. Il loro sviluppo di solito richiede molti mesi o addirittura anni, ma i ricercatori di tutto il mondo stanno facendo i salti mortali per cominciare quanto prima le sperimentazioni sull'uomo per far tornare il mondo alla normalità.

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