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Utah, una sentenza “apre” alla poligamia (e fa discutere)

Lo scorso dicembre i difensori della poligamia hanno potuto festeggiare in seguito a una sentenza pronunciata nello Stato americano Utah che rende più difficile punire chi commette questo reato. Tra coloro che esultano ci sono i Dargen, tre mogli e 25 figli.
A cura di S. P.
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Lo scorso dicembre un tribunale distrettuale americano ha pronunciato una sentenza sull’incostituzionalità di alcuni punti della legge anti poligamia in vigore nello Stato dello Utah. Una sentenza in seguito alla quale diventa più difficile punire chi commette questo reato. La sentenza non ha legalizzato il matrimonio poligamo ma ha stabilito il diritto di adulti consenzienti a vivere la loro vita privata come preferiscono. Ed è una decisione che se da un lato fa esultare tantissime famiglie mormone, dall’altro ha innescato una polemica. Tra le famiglie che esultano ci sono, ad esempio, i Dargen: un marito, tre mogli e ben 25 figli di cui 17 vivono ancora in casa con mamme e papà. Joe Dargen, il capofamiglia, ha sposato Alina e Vicki nel 1990 e dieci anni dopo ha sposato la sorella di Vicki, Valerie. Alina Dargen ha spiegato di ritenere giusta la poligamia: “Fino a che è una scelta libera tra adulti, penso che sia giusto. Non dico a nessuno che deve fare lo stesso – ha aggiunto la donna – ma voglio essere libera di vivere nella mia famiglia allargata”. Libera, dunque, di avere il diritto di amare chi vuole.

La polemica sulla poligamia – Joe Dargen ha detto di ritenere che, con la sentenza, ci saranno molte più famiglie che come loro inizieranno a mostrarsi. Ma, come si diceva, la polemica nello Utah è già scoppiata: tra coloro che si oppongono a tale stile di vita c’è – scrive il Daily Mail – Marion Munn, che per 18 anni ha vissuto in un matrimonio poligamo. A suo dire le donne non scelgono questo stile di vita: lei si era trasferita nello Utah dalla Gran Bretagna dopo la conversione alla fede mormone e se aveva acconsentito alla situazione vissuta era stato per una questione di fede e non per scelta.

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