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Usa: un altro ragazzo ucciso in una sparatoria

Gli Stati Uniti offrono, ormai quotidianamente, alle cronache nere di tutto il mondo la notizia di giovani morti a causa delle armi da fuoco. Anche ieri, a Chiacago, un ragazzo di 16 anni, Tywon Jones, è stato ucciso dai colpi di pistola di un poliziotto.
A cura di Laura Murino
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Macchina della polizia di Chicago

Verso le 16 di lunedì 6 maggio una pattuglia di poliziotti si è avvicinata al luogo dove un ragazzo di 16 anni, Tywon Jones, stava presumibilmente sparando sulla folla. I poliziotti affermano di averlo visto sparare contro la folla a cavallo di una moto. Il ragazzo, tuttavia, sembra non aver smesso di sparare, nonostante i numerosi avvertimenti della polizia, puntando e sparando due colpi di pistola contro gli uomini in divisa. Un portavoce della polizia ha dichiarato al Sun – Times che “alla terza volta che il ragazzo armato si è girato per sparare, l’ufficiale sul sedile del passeggero, temendo per la propria vita, ha sparato al giovane." Sull’accaduto l’ Independent Police Review Authority ha aperto un’inchiesta per verificare la dinamica della sparatoria.

Le dichiarazioni della madre, Jutuan Brown, successive alla morte di Tywon, aggiungono elementi alla personalità della vittima. Afferma infatti che il figlio “era bipolare, depresso," e che “ stava prendendo delle medicine per curare la malattia. Talvolta era triste, troppo triste, altre volte troppo felice”

Il pericoloso binomio tra depressione e armi da fuoco presente tra i minorenni è stato denunciato da Stephen Teach che lunedì ha presentato uno studio sull'acceso dei bambini a rischio suicidio alle armi al meeting della Pediatric Academic Societies a Washington. Tenendo conto che tra i giovani spesso il suicidio è un atto impulsivo, le armi da fuoco si rivelano essere uno dei mezzi più utilizzati. Infatti, come ha spiegato Matthew Miller, professore associato presso la Harvard School of Public Health, negli Stati Uniti i ragazzi tra i 5 e i 19 anni che si sono suicidati sono stati 1.900 e quasi la metà ha utilizzato un’arma da fuoco. La ricerca ha stimato che circa un terzo dei bambini vive in una casa dov’è presente una pistola. Le armi sono la forma più letale di suicidio. “Secondo il CDC (Centers for Disease Control and Prevention), l'85% dei tentativi di suicidio con pistole si rivela fatale, contro l'1% e il 2% di tentativi effettuati tagliandosi i polsi o prendendo medicinali”. Essendo le armi una delle forme più letali di suicidio, Miller afferma che “ridurre l’accesso degli adolescenti alle armi può risultare un salva-vita” perché, secondo gli studi, un quarto dei ragazzi che sono sopravvissuti al tentativo di uccidersi ha pensato al suicidio solamente cinque minuti prima di compiere il gesto estremo.

Foto @lukeamotion

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