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USA, tre autori dell’attentato dell’11 settembre patteggiano: ergastolo in cambio della pena di morte

Khalid Shaikh Mohammed, Walid bin Attach e Mustafa al-Hawsawi hanno ammesso la loro colpevolezza in merito all’attentato dell’11 settembre in cambio dell’ergastolo. Eviteranno un processo che avrebbe potuto concludersi con la pena di morte.
A cura di Davide Falcioni
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ph Craig Allen/Getty Images
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È arrivato al capolinea il processo per l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. L'uomo accusato di aver pianificato l'attacco alle Twin Tower e due dei suoi complici, sotto la custodia americana dal 2003, si sono dichiarati colpevoli delle accuse di cospirazione: hanno patteggiato ottenendo l'ergastolo invece di un processo con possibile pena di morte a Guantanamo. Il patteggiamento per Khalid Shaikh Mohammed, Walid bin Attach e Mustafa al-Hawsawi è stato approvato da un alto funzionario del Pentagono.

Nella lettera inviata alle famiglie delle vittime, pubblicata dal New York Times, si legge che i tre imputati, "in cambio dell'abolizione della pena di morte come possibile punizione, accettato di dichiararsi colpevoli dei reati che gli sono contestati, compreso l'omicidio di 2.976 persone". L'intesa evita un processo che sarebbe potuto durare 12-18 mesi. Mohammed, ingegnere che ha studiato negli Stati Uniti, è accusato di aver pianificato il dirottamento degli aerei contro i due edifici della Grande Mela. Secondo quanto accertato l'uomo espose il suo piano a Osama bin Laden nel 1996 e contribuì fattivamente alla sua realizzazione. Mohammed e Hawsawi sono stati arrestati in Pakistan nel 2003 e detenuti in prigioni segrete cinesi fino al loro trasferimento a Guantanamo.

I familiari delle vittime dell'11 settembre hanno criticato l'accordo raggiunto dagli Stati Uniti con l'ideatore degli attacchi e due dei suoi complici. "Hanno commesso il peggior crimine della storia e dovrebbero ricevere la pena maggiore", ha detto con il New York Post l'ex agente della polizia di New York Jim Smith, che ha perso sua moglie negli attacchi. "Sono arrabbiato e deluso dal fatto che i nemici che hanno ucciso migliaia di americani sono ora in grado di aggirare il sistema giudiziario a loro beneficio", ha messo invece dichiarato Kathy Vigiano, il cui marito è una delle vittime degli attacchi.

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