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USA, sparatoria prima del Super Bowl a concerto di Justin Bieber. Ferito il rapper Kodak Black

È di quattro feriti il bilancio di un conflitto a fuoco avvenuto ieri pomeriggio davanti a un locale di Los Angeles dove era in corso una festa dopo un concerto di Justin Bieber.
A cura di Davide Falcioni
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È di quattro feriti il bilancio di un conflitto a fuoco avvenuto ieri pomeriggio davanti a un locale di Los Angeles dove era in corso una festa dopo un concerto di Justin Bieber. A riferirlo, media americani tra cui Tmz, il sito web di gossip di proprietà di Fox corporation. Il cantante si era esibito in uno spettacolo pre-Super Bowl al Pacific Design Center prima della festa al club The Nice Guy. Intorno alle 2.45, i rapper Kodak Black, Lil Baby e Gunna erano in piedi all'angolo di una strada a parlare quando poco distante è scoppiata una rissa. Due feriti sono stati soccorsi dai paramedici, altri due si sono presentati autonomamente in ospedale. I quattro hanno età che vanno dai 19 ai 60 anni e sono in condizioni stabili e non gravi, ma la polizia non ne ha rivelato le identità. Nel locale oltre a Bieber e alla moglie Hailey Baldwin, c'erano anche Drake, Khloé Kardashian e Tobey Maguire. Secondo fonti di Nbc news, tra le persone ferite ci sarebbe anche il rapper Kodac Black.

Chi è Kodac Black

Nato l'11 giugno 1997 in Florida, con il nome Bill Kahan Kapri, Kodac Black è diventato uno dei personaggi principali del genere hip hop sin dalla pubblicazione del primo album, nel 2017. Durante la sua carriera ha alternato il lavoro sulla musica ai problemi con la giustizia, che lo perseguitano sin da quando frequentava le scuole medie e che sono diventati sempre più importanti a partire dal 2010: il suo terzo album, ad esempio, è stato pubblicato mentre si trovava in carcere. La fedina penale di Kodak Black è caratterizzata da accuse di molestie sessuali, possesso di stupefacenti e di armi. Gli ultimi due reati sono quelli che gli hanno procurato i problemi più seri. Nel novembre 2019 è stato condannato a 46 mesi di prigione, seguiti da tre anni di libertà vigilata. Un anno fa è arrivata per lui la "grazie" di Donald Trump.

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