Usa, sorelline litigano per lo sciacquone in bagno: 13enne uccide la piccola di 7 anni con 2 coltelli
Una stupida lite in casa sullo sciacquone del bagno avrebbe spinto una ragazzina di 13 anni ad accoltellare a morte la sorellina di soli 7 anni mentre erano da sole nell'abitazione. La terribile vicenda arriva dallo stato del Michigan, in Usa, dove sabato scorso polizia e soccorsi medici sono intervenuti in un'abitazione della cittadina di Taylor trovando la piccola in una pozza di sangue in bagno.
Trasportata d'urgenza in ospedale, la minore è morta poco dopo per le ferite riportate nell'aggressione. A ucciderla con due coltelli la sorella più grande a cui i genitori avevano dato incarico di badare alla bimba in loro assenza. È stata la stessa 17enne a chiamare i soccorsi e ad ammettere di aver accoltellato la sorellina.
I genitori delle due hanno raccontato ai poliziotti di aver lasciato le bambine sole per due ore in casa per andare a fare delle commissioni e che in passato avevano avuto delle normali discussioni tra fratelli ma nulla che potesse far pensare a quanto accaduto.
Secondo l'ufficio del procuratore della contea di Wayne, che si sta occupando del casso, la ragazza di 13 anni è stata coinvolta in una lite con la sorellina intorno alle 11.15 di sabato a causa di un bigliettino lasciato in bagno riguardante lo sciacquone. Il bigliettino pare che chiedesse di tirare lo sciacquone e proprio su quella frase sarebbe nata a lite tra sorelle sfociata in tragedia.
L'aggressione è avvenuta proprio in bagno dove è stata trovata la bimba di 7 anni con pugnalate alla testa, al collo e all'addome. Secondo gli inquirenti, quando la discussione è finita, l'adolescente avrebbe aspettato in un bagno finché la vittima non è entrata e l'ha pugnalata più volte con un coltello.
La polizia afferma che l'adolescente ha utilizzato due coltelli: un coltello da macellaio e un coltello da caccia trovati in casa. Ora è accusata di omicidio premeditato di primo grado, omicidio colposo e abuso su minore di primo grado.
"Non c'è assolutamente alcun dubbio che i fatti in questo caso siano orribili. È oltremodo inquietante che la presunta persona responsabile della morte per accoltellamento della sorella di sette anni abbia tredici anni" ha affermato il procuratore, aggiungendo: "Abbiamo preso in considerazione l'idea di designare l'adolescente come adulta, che non è la stessa cosa che processarla come adulta. Dà al giudice la possibilità di condannare l'imputato come minorenne, o come adulto, o di dare una condanna mista per minorenni con la possibilità di imporre una condanna per adulti se il minorenne non viene riabilitato. L'altra nostra opzione era di tenerla nel sistema minorile".