USA, si è suicidato un poliziotto presente all’assalto di Capitol Hill: è il quarto caso dal 6 gennaio scorso
Un quarto poliziotto coinvolto nell'assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso è morto suicida il 10 luglio. Kyle DeFreytag, 26enne agente di polizia di Washington, DC, aveva contribuito a far rispettare il coprifuoco messo in atto dopo che centinaia di sostenitori dell'allora presidente Donald Trump avevano violato il Congresso americano nel tentativo di interrompere la certificazione dei risultati delle elezioni del 2020, ha spiegato il Dipartimento di polizia metropolitano (MPD) all'emittente WUSA.
Gli altri 3 agenti suicidi
DeFreytag, in seguito ai traumi di quel giorno si è tolto la vita come il collega Gunther Hashida, il cui cadavere è stato ritrovato giovedì scorso. Originario della Pennsylvania, il 26enne era da cinque anni agente nelle forze di polizia della Capitale USA. In seguito all'aggressione si erano già suicidati due agenti: l’11 gennaio Howard Liebengood, 53enne della Capitol Police, e il 15 gennaio Jeffrey Smith, un agente con 12 anni di servizio nella polizia di Washington, un giorno dopo che gli era stato ordinato di tornare al lavoro.
La presidente della Camera Nancy Pelosi (D-Calif.) ha descritto Hashida come "un eroe, che ha rischiato la vita per salvare il nostro Campidoglio, la comunità del Congresso e la nostra stessa democrazia.
"Tutti gli americani sono in debito con lui per il suo grande valore e patriottismo dimostrato il 6 gennaio", ha aggiunto la Pelosi. “Possa la vita dell'agente Hashida essere un'ispirazione per tutti a proteggere il nostro Paese e la nostra democrazia. E possa essere di conforto per la famiglia dell'agente Hashida la cui perdita è pianta da tanti. Pregate per loro in questo triste momento".
Più di 500 arresti sono stati effettuati in relazione all'assalto del 6 gennaio e l'FBI ha affermato di essere alla ricerca di centinaia di ulteriori sospettati.