Usa, procuratrice ammette relazione con collega che indaga su Trump. Il tycoon: “Processo è una truffa”
La "relazione personale" che la procuratrice della Georgia Fani Willis ha ammesso di aver avuto con il collega Nathan Wade potrebbe essere un importante assist per Donald Trump in vista delle presidenziali USA di novembre.
È la Cnn a citare in esclusiva i documenti della difesa della pm, nei quali la Willis ha ammesso i rapporti col principale avvocato dell'accusa nel processo penale a carico del tycoon newyorkese per le interferenze elettorali del 2020 in Georgia.
La Willis ha però negato di aver tratto vantaggio dall'averlo ingaggiato per istruire l'inchiesta contro l'ex presidente USA. E ha inoltre affermato che non ci sono motivi per cui lei e Wade debbano rimettere il caso. Il co-imputato di Trump, Michael Roman, ha subito preteso che le imputazioni nei suoi confronti vengano ritirate e che a Willis, Wade e all'Ufficio della Procura venga tolto il caso.
La procuratrice ha replicato sostenendo che la mozione presentata da Roman è "ideata per catalizzare l'attenzione dei media". Wade, ha affermato la Willis "è un leader più che capace di gestire la complessità di questo caso", precisando come al momento dell'assunzione dalla Procura tra loro non c'era altro che un rapporto di amicizia. "Nel 2022, la procuratrice Willis e io abbiamo sviluppato una relazione personale, in aggiunta alla nostra associazione professionale e amicizia", ha ammesso lo stesso Wade.
La replica di The Donald è stata immediata: "Fani Willis mi ha indagato in collaborazione con la Casa Bianca e il Dipartimento di Giustizia e così, dando la caccia alla persona di più alto livello e candidato repubblicano, è stata in grado di ottenere per il l'amante quasi un milione di dollari. Questo processo è una truffa", ha scritto in un post pubblicato sul proprio social network Truth