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Usa, prima esecuzione del 2015: ucciso veterano del Vietnam invalido

L’uomo affetto da disturbi mentali dopo l’esperienza in Vietnam aveva sparato ad un poliziotto durante un controllo stradale.
A cura di Antonio Palma
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È stata eseguita questa notte la prima condanna a morte del nuovo anno negli Stati Uniti. Le autorità penitenziarie americane infatti hanno proceduto all'esecuzione capitale del detenuto Andrew Howard Brannan, 66enne veterano della guerra del Vietnam riconosciuto colpevole di omicidio nel 2000 per aver ucciso un poliziotto durante un banale controllo di documenti. L'uomo era stato fermato da un agente 22enne, Kyle Dinkheller, per eccesso di velocità mentre era alla guida della sua auto, ma quando il poliziotto gli chiese i documenti Brannan gli sparò diversi colpi di fucile. Il 66enne è stato giustiziato con iniezione letale nella prigione di Jackson, in Georgia. All'uomo, che aveva trascorso quindici anni nel braccio della morte, era stata diagnosticata da decenni una sindrome da stress post-traumatico per i fatti di cui era stato protagonista in guerra.

Respinta la richiesta di grazia

Proprio a causa della malattia, gli avvocati avevano chiesto più volte la grazia per l'uomo, sottolineando che al veterano era stata riconosciuta un'invalidità del 100% per la sindrome post-traumatica e i disturbi bipolari riportati in seguito all'esperienza in Vietnam. La Corte Suprema degli Stati Uniti però aveva sempre rigettato le istanze dei legali. Come raccontano i media locali, prima di morire, Brannan avrebbe dichiarato: "Rivolgo le mie condoglianze alla famiglia Drinkheller, soprattutto ai genitori di Kyle, alla moglie e ai due figli".

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