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USA: Obama chiede pieni poteri di guerra contro l’Isis

Il presidente statunitense ha dichiarato che l’Isis rappresenta “una grave minaccia per il popolo e la stabilità dell’Iraq, della Siria, dell’intero Medio Oriente e per la sicurezza nazionale americana”.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE: 22.20 – Obama: "Non sarà nuova guerra sul campo come in Iraq". "Non sto chiedendo di aprire una nuova guerra sul campo come in Afghanistan o in Iraq", lo ha precisato il Presidente Usa Barack Obama annunciando di aver presentato al Congresso Statunitense la richiesta di autorizzazione all'uso dei pieni poteri di guerra in chiave anti Isis in Siria e in Iraq. "Nella risoluzione che ho presentato al Congresso non si chiede il dispiegamento di truppe da combattimento in Siria e in Iraq" ha affermato Obama , aggiungendo: "Questo non è necessario per sconfiggere l'Isis. All'invio di truppe si ricorre solo se è assolutamente necessario". Il numero uno della Casa Bianca comunque ha voluto sottolineare che la coalizione anti-Isis è all'offensiva dicendosi sicuro che i militanti jihadisti perderanno. A questo proposito Obama ha ricordato che finora sono stati circa duemila i raid aerei della coalizione contro i militanti dell'Isis. "Stiamo distruggendo le loro linee di comando, di controllo e di rifornimento. La nostra coalizione è forte, la nostra causa è giusta e la nostra missione avrà successo. Saranno indeboliti e distrutti" ha concluso Obama.

La guerra degli Stati Uniti contro lo Stato Islamico potrebbe subire una decisa accelerazione: il presidente Barack Obama ha infatti chiesto al Parlamento l'autorizzazione a combattere – alzando il livello dello scontro e di conseguenza la qualità degli armamenti – contro i miliziani dell'Isis. La richiesta, inviata ufficialmente stamattina, arriva all'indomani dell'ufficializzazione del decesso della giovane cooperante Kayla Mueller, uccisa per errore durante un raid aereo della Giordania. La Casa Bianca godeva già dell'autorizzazione legale ad usare la forza in virtù di una norma fatta approvare dal suo predecessore George Bush dopo gli attentati alle Torri Gemelle. La legge offre al presidente la possibilità di combattere i terroristi ovunque essi si trovino e con qualunque mezzo, godendo di condizioni più favorevoli e di meno vincoli.

Lo stesso Obama ha sfruttato quella norma, ad esempio utilizzando massicciamente i droni in Afghanistan, Pakistan, Yemen e Somalia: nei confronti dell'Isis tuttavia vorrebbe ottenere un'autorizzazione specifica che gli permetterebbe di assumere qualunque iniziativa, compreso se necessario l'utilizzo di truppe di terra. La richiesta al parlamento è limitata al periodo 2015-2018. Secondo la casa Bianca infatti lo Stato Islamico rappresenta "una grave minaccia per il popolo e la stabilità dell’Iraq, della Siria, dell’intero Medio Oriente e per la sicurezza nazionale americana. Se non verrà contrastato, porrà questa minaccia non solo nel Medio Oriente ma anche nel nostro territorio nazionale".

Nel suo messaggio al parlamento Obama chiede di "mostrare al mondo di essere uniti nella nostra determinazione a contrastare la minaccia". Dal 2002, anno in cui approvò l'intervento in Iraq, è la prima volta che il Congresso Usa viene chiamato ad autorizzare formalmente un'operazione militare.

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