Usa, neonato muore durante il parto, mamma accusa: “Hanno usato ventosa per 15 volte, cesareo negato”
Un medico statunitense è accusato di aver causato la morte di un neonato durante il parto utilizzando una ventosa ostetrica sul piccolo per ben 15 volte. I genitori del bambino, morto poche ore dopo la nascita il 17 febbraio scorso, ora hanno presentato denuncia contro il Greenwich Hospital e il loro medico chiamandoli a giudizio davanti alla Corte superiore del Connecticut a Bridgeport, in Usa. Secondo i due genitori Danielle Mackenzie e Fabrice Diaz, il dottor Jay Matut avrebbe utilizzato lo strumento sulla testa del piccolo a lungo causandogli lesioni gravi che si sono rivelate mortali.
Secondo la ricostruzione dell'accusa, la signora Mackenzie era in travaglio già da tempo ed erano passati già oltre un'ora e mezza quando il medico ha decido di procedere al parto mediante ventosa ostetrica. "Ha deciso che era necessario accelerare il parto e raccomandò alla partoriente di sottoporsi a un parto assistito con ventosa", si legge negli atti dell'accusa.
Secondo i genitori, il ginecologo ha utilizzato la ventosa sulla testa del bambino una dozzina di volte e il dispositivo si è staccato due volte. La madre ha dichiarato che le è stato detto di continuare a spingere, ma che circa 36 minuti dopo il medico ha utilizzato lo stesso strumento altre tre volte prima di arrendersi. Alla fine, il bambino è nato tramite episiotomia cioè con un taglio chirurgico per facilitare il passaggio del feto durante il parto vaginale.
Il piccolo venuto al mondo però non piangeva, aveva un gonfiore simile a un'emorragia tra il cuoio capelluto e il cranio e aveva un battito cardiaco lento. Ricoverato in terapia intensiva e poi trasportato allo Yale New Haven Hospital, è morto il giorno dopo per "shock ipovolemico emorragico causato da un massiccio ematoma subgaleale", secondo il referto medico.
I genitori sostengono che il medico ha utilizzato la ventosa in modo "inadeguato" e ha "ignorato la richiesta materna" di un parto cesareo. "Matut ha agito con sconsideratezza e consapevole disprezzo per la sicurezza del neonato in una situazione in cui era evidente un alto grado di pericolo", si legge nella denuncia. Il medico rigetta le accuse mentre l'ospedale si è rifiutato di commentare la causa in corso assicurando che "si impegna a fornire la migliore qualità di assistenza possibile e la più sicura".