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USA, morto a 100 anni Henry Kissinger: fu Segretario di Stato dal 1973 al 1977

Henry Kissinger è morto nella sua casa in Connecticut: fu Segretario di Stato e protagonista indiscusso per decenni della politica estera degli Stati Uniti.
A cura di Davide Falcioni
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Henry Kissinger, uno dei più influenti protagonisti del secolo scorso, è morto nella sua casa in Connecticut. L'ex segretario di Stato americano, che lo scorso maggio aveva festeggiato il centesimo compleanno, è deceduto per cause che non sono state rese note. Autore della celebre frase "il potere è il massimo afrodisiaco", l'eredità del machiavellico statista continuerà ad essere discussa dagli storici tra chi lo considera un fine diplomatico e chi un genio del male responsabile di guerre e colpi di stato.

Esponente di spicco del partito repubblicano, Kissinger fu segretario di stato – l'equivalente del nostro "ministero degli esteri" – dal 1973 al 1977 sotto le amministrazioni di Richard Nixon e Gerald Ford. È stato protagonista della politica estera USA anche per i suoi metodi considerati spregiudicati, che non escludevano invasioni di campo su governi e politici stranieri, per salvaguardare a tutti i costi il potere americano, il tutto all'insegna di realpolitik e anticomunismo sfrenato. Ha vinto il premio Nobel per la Pace nel 1973 nonostante avesse sostenuto il bombardamento della Cambogia e manovrato il colpo di stato militare di Augusto Pinochet in Cile ponendo fine con la forza alla straordinaria avventura del presidente democraticamente eletto, ma socialista, Salvador Allende.

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Luci e ombre della carriera politica di Kissinger

Tra i meriti che gli vengono attribuiti da chi ne vede il ruolo di raffinato stratega, c’è quello di aver avviato il riavvicinamento fra gli Stati Uniti e la Cina: fu infatti Kissinger nel 1971 a lavorare per lo storico viaggio di Nixon a Pechino dell'anno successivo, missione che sfociò nel comunicato di Shanghai e nel riconoscimento dell’esistenza di “una sola Cina”. Fu sempre il segretario di stato a organizzare il ponte aereo in sostegno a Israele durante la guerra dello Yom Kippur, ma anche – una volta passato al contrattacco lo Stato ebraico – a contribuire a costruire le condizioni per la pace e l’avvio di un negoziato con l’Egitto. Sempre sua la trattativa che portò alla firma del SALT I, il primo trattato di disarmo con l’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda.

Durante la guerra in Vietnam condusse negoziati segreti con l’emissario nordvietnamita Le Duc Tho, che portarono alla firma di un cessate il fuoco e che valsero a entrambi il Nobel per la pace del 1973, uno dei più controversi. Le Duc Tho lo rifiutò, Kissinger si fece rappresentare a Oslo dall’ambasciatore statunitense. Allo stesso conflitto in Indocina sono collegati tuttavia anche i bombardamenti sulla Cambogia che fecero strage di civili "grazie" alle bombe al Napalm.

Le ingerenze: dal colpo di stato in Cile all'invasione di Timor Est

La lista delle nefandezze di Kissinger include però anche il sostegno all’invasione di Timor Est nel 1975, risoltasi in un bagno di sangue, e il supporto esplicito alla dittatura scaturita nel 1973 dal colpo di Stato di Augusto Pinochet in Cile. Per questo accusano l'ex segretario di stato di essere stato un criminale di guerra, per altro mai perseguito.

Putin: "Kissinger eccezionale diplomatico"

Kissinger era ritenuto anche oggi un personaggio estremamente influente nella politica internazionale, tanto che in molti gli avevano chiesto consiglio sulla gestione del conflitto in Ucraina. Vladimir Putin, appresa la notizia della sua morte, l'ha definito "un diplomatico eccezionale, un uomo di Stato saggio e lungimirante che per molti decenni ha goduto in tutto il mondo di un'autorità meritata".

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