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Usa, manifestazione per “elezioni libere”: 400 persone in arresto a Washington

Centinaia di attivisti del gruppo Democracy Sping protestavano pacificamente davanti al Campidoglio. La polizia: colpevoli di manifestazione illegale. L’associazione punta il dito contro “l’influenza del denaro in politica”, e ha l’obiettivo di “espandere e proteggere il diritto di voto”.
A cura di Biagio Chiariello
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Almeno 400 persone sono state arrestate mentre manifestavano pacificamente davanti a Capitol Hill (il Campidoglio, a Washington) con striscioni e cartelli "per chiedere al Congresso di agire per far cessare la corruzione del denaro nella politica e per garantire elezioni libere e imparziali". A spiegarlo sono stati gli stessi organizzatori della manifestazione, vale a dire il gruppo Democracy spring. I media USA evidenziando come la mole di arresti rappresenti una delle cifre più elevate degli ultimi anni. L'accusa, ha reso noto la polizia, è di ‘manifestazione illegale’. Gli attivisti sono stati accusati di aver ‘affollato, intralciato e disturbato’ nei pressi della sede del Congresso, che in precedenza era stata blindata dalla polizia, in particolare davanti all'est front. Non hanno opposto resistenza agli arresti.

L’obiettivo di Democracy spring è ridurre "l'influenza del denaro in politica", e "espandere e proteggere il diritto di voto”, come si legge sul sito web del gruppo e nei comunicati stampa dell’associazione nata dalle cenere del movimento Occupy Los Angeles. Il gruppo ha fatto sapere che continuerà a tenere manifestazioni di questo genere ogni giorno per tutta la settimana. “Crediamo che questa sia la casa del popolo, e il Congresso dovrebbe rispondere al popolo. Dobbiamo proteggere il diritto di voto", ha spiegato il portavoce Peter Callahan, che chiarisce come Democracy Spring non abbia alcun colore politica. "Vediamo di aumentare il populismo su entrambi i versanti. Gli americani sono stanchi dei politici comprati e pagati", ha detto Callahan. Dell'organizzazione fanno parte tra gli altri l'attore Mark Ruffalo, l'accademico Noam Chomsky e decine di gruppi di attivisti.

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