Usa, lo stato dell’Arizona approva una legge che vieta gli aborti per anomalie genetiche
"C'è valore in ogni vita, a prescindere dalla genetica", con queste parole il governatore dell'Arizona Doug Ducey ha firmato tramutando in legge il provvedimento che vieta le interruzioni di gravidanza sulla base di anomalie genetiche. Dunque nello stato americano è stato introdotto un vero e proprio divieto di aborto nel caso in cui una donna scopra una eventuale anomalia genetica, come ad esempio la sindrome di Down: in caso di violazione della legge è previsto anche il carcere.
Nessuna sovvenzione statale alle organizzazioni pro aborto
"Continueremo a dare la priorità alla vita di coloro che non sono ancora nati – ha spiegato Ducey, repubblicano e da sempre schierato contro l'aborto – questa legge protegge le vite umane". La nuova norma oltre a prevedere il carcere per chi effettua aborti, criminalizzando di fatto i medici, vieta la consegna per posta di farmaci che inducono l'aborto, consente al padre o ai nonni materni di un feto "abortito" a causa di un problema genetico di citare in giudizio chiunque sia coinvolto e vieta che spese statali arrivino a organizzazioni che forniscono cure per l'aborto. La misura richiede anche che i resti fetali vengano seppelliti o cremati e vieta alle università statali di fornire cure per l'aborto.
Insorgono i democratici: Legge contro le famiglie, le donne e i medici
Il disegno di legge era una priorità assoluta per il gruppo conservatore sociale Center for Arizona Policy, il cui presidente, Cathi Herrod, sostiene regolarmente le leggi anti-aborto dello Stato. "La vita vince!", il suo commento subito dopo l'approvazione della norma. Immediata la reazione dei democratici che hanno lamentato l'azione del governatore: "La decisione del governatore Ducey di firmare SB1457 non è pro-vita. È contro le famiglie, contro le donne e contro i dottori – il commento affidato a Twitter dal rappresentante Diego Espinoza di Tolleson – sono deluso nel vedere l'Arizona muoversi in questa direzione, ignorando i bisogni e i desideri di medici, donne e famiglie per un'agenda politica estrema".