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USA, l’ex generale Petraeus è stato condannato: ma ha evitato il carcere

L’ex numero uno della Cia dovrà trascorrere due anni in regime di libertà vigilata e pagare un’ammenda di 100mila dollari, per aver passato informazioni riservate alla sua ex biografa e ex amante Paula Broadwell.
A cura di Biagio Chiariello
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Non è riuscito ad evitare la condanna, ma non andrà comunque in carcere. David Petraeus, ex comandante dell’esercito degli Stati Uniti ed ex direttore della Cia, è stato condannato a due anni di libertà vigilata e ad una sanzione da 100mila dollari per avere trasmesso informazioni riservate. Petraeus si è dichiarato colpevole di aver conservato senza permesso alcuni dati segreti in otto diversi taccuini e di averli poi lasciati consultare alla sua amante, Paula Broadwell, che nel 2012 stava procacciando materiale per scrivere la sua biografia.

La sentenza è stata emessa da un giudice federale di Charlotte, ed è frutto di un accordo: l'ex generale a quattro stelle delle forze Usa in Iraq e Afghanistan si è dichiarato in parte colpevole. In cambio, ha evitato una possibile condanna definitiva. Per la vicenda Petraeus era stato costretto a lasciare i vertici della Central Intelligence Agency, dopo una serie di imbarazzanti rivelazioni sulla sua relazione extraconiugale. L'Fbi e alcuni procuratori avevano chiesto una condanna definitiva per l’ex comandante reo di aver minato la sicurezza nazionale e mentito agli agenti federali che lo avevano interrogato in merito. Spostare informazioni riservate dai luoghi in cui sono conservate dal governo, così come fornire queste informazioni a persone che non sono autorizzate a riceverle, è un crimine.

David Petraeus ha 62 anni ed è stato uno dei comandanti militari più noti e celebrati della storia degli Stati Uniti d’America, capo della missione militare internazionale in Iraq dall’inizio del 2007 alla fine del 2008, poi dell’ISAF (la missione in Afghanistan) dal luglio 2010 al luglio 2011. Nell’agosto 2011 è diventato direttore della CIA, ritirandosi dall’esercito. Dopo lo scandalo, ha cominciato a dedicarsi all'insegnamento, in conferenze per le quali è strapagato ed è divenuto partner in una delle più grandi società di private equity al mondo: la Kohlberg.

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