USA, incendio in un allevamento intensivo, morte carbonizzate o intossicate 18mila mucche
Negli Stati Uniti una violentissima esplosione in un'azienda casearia vicino a Dimmitt, in Texas, ha causato lunedì scorso il ferimento di una persona e la morte di circa 18mila capi di bestiame in quello che i media americani descrivono come il peggior massacro di animali di sempre, almeno nel Paese. La causa dell'esplosione e del successivo rogo non è stata ancora accertata, ma gli investigatori sospettano che l'incidente sia stato provocato dal surriscaldamento di un macchinario per l'aspirazione dello stallatico. Una dipendente dell'azienda, rimasta intrappolata in un locale per la mungitura, ha riportato ferite gravi ed è stata elitrasportata in ospedale.
La morte di 18 mila bovini in un singolo incidente non ha precedenti negli Stati Uniti secondo l'Animal Welfare Institute, un gruppo di difesa degli animali con sede a Washington che ha iniziato a monitorare gli incendi di fienili e fattorie nel 2013. Il rogo si è diffuso rapidamente da un recinto all'altro, in spazi angusti e chiusi in cui migliaia di mucche da latte erano ammassate – ed intrappolate – in attesa di essere munte.
Dopo aver spento le fiamme, i funzionari sono rimasti sbalorditi dalla portata della strage di animali: 18mila capi di bestiame morti carbonizzati o intossicati, un numero quasi tre volte superiore a quello dei bovini macellati ogni giorno negli Stati Uniti e molto più alto rispetto al precedente record del 2020, quando un incendio in un incendio in un caseificio nello stato di New York uccise circa 400 mucche. "Quello di Dimmitt è stato l'incendio più letale nei confronti di capi di bestiame a noi noto", ha dichiarato un portavoce dell'Animal Welfare Institute. "In passato, abbiamo assistito a incendi che hanno coinvolto diverse centinaia di mucche alla volta, ma niente di simile a quanto avvenuto in Texas".