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USA: giudicato colpevole l’attentatore della Maratona di Boston

Dzhokhar Tsarnaev è stato giudicato colpevole dalla giuria: i giudici dovranno ora stabilire se condannarlo a morte o all’ergastolo.
A cura di Davide Falcioni
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Le indagini dell’Fbi in merito all’attentato di due giorni fa avvenuto durante la Maratona proseguono a ritmo serrato. Al Washington Post il senatore repubblicano Saxby Chambliss ha parlato della pista del “terrorista interno”.

Dzhokhar Tsarnaev, musulmano di origine cecena, è stato giudicato colpevole per l'attentato alla Maratona di Boston in cui persero la vita tre persone e altre 264 rimasero ferite. Secondo i giurati, riuniti in camera di consiglio per due giorni, l'uomo – emigrato negli Stati Uniti dalla Russia 10 anni prima di compiere l'attacco – avrebbe utilizzato un'arma di distruzione di massa, aggravante che comporta la possibilità di condanna a morte. Ora spetta ai giudici stabilire se il 21enne dovrà trascorrere in carcere il resto dei suoi giorni oppure dovrà morire.

I giurati hanno indicato Dzhokhar Tsarnaev come colpevole di tutte e 30 le accuse, delle quali 17 prevedevano la pena di morte. La camera di consiglio è durata 11 ore: il ceceno ha ammesso di aver organizzato l'attentato insieme al fratello, da cui tuttavia ha spiegato di essere stato plagiato. Fu la polizia di Boston a individuarli quattro giorni dopo il brutale attacco: erano nascosti non lontani campus di Cambridge. Dzhokhar venne catturato in un'imbarcazione abbandonata dietro la casa dove si era nascosto: a dare l'allarme fu un residente. Tamerlan, suo fratello, era stato ucciso poche ore prima dopo uno scontro a fuoco.

Il processo nei confronti del terrorista ha visto la presenza di 90 testimoni: ai giurati è stato inoltre mostrato un video che ritrae Dzhokhar mentre lascia due bombe rudimentali costruite utilizzando pentole a pressione riempite di chiodi. Gli ordigni vennero fatti esplodere in mezzo alla folla che assisteva all'arrivo degli atleti della Maratona di Boston. La deflagrazione provocò il decesso di tre persone, tra cui un bambino di soli otto anni che si trovava nelle immediate vicinanze dell'esplosione e venne dilaniato.

I legali del terrorista nella loro arringa difensiva hanno detto: "Non neghiamo che Dzhokhar abbia partecipato a questi eventi, ma se non fosse stato per Tamerlan non sarebbe accaduto". L'accusa, dal canto suo, ha replicato che invece è stato "un atto di terrorismo calcolato, a sangue freddo. Un atto intenzionale".

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