Usa, dopo Ferguson Obama limita la dotazione di armi alla polizia

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di mettere al bando alcuni equipaggiamenti di tipo militare per la polizia locale. Si parla di veicoli corazzati, armi ad alta potenza e mimetiche, cioè di equipaggiamenti che in gran parte erano arrivati alle polizie locali dopo l’11 settembre. In seguito agli scontri di Ferguson di 9 mesi fa – dopo che un agente di polizia uccise un 19enne di colore disarmato – l’amministrazione aveva lasciato intendere che avrebbe mantenuto la fornitura di tali dotazioni, considerate utili per il mantenimento dell'ordine pubblico ma poi una task force interna ha stabilito che esiste un “rischio sostanziale di un cattivo utilizzo o di uso eccessivo”. La Casa Bianca vieterà al governo federale di poter fornire questi equipaggiamenti e l’obiettivo è, appunto, quello di alleggerire la tensione tra polizia e cittadini in seguito agli scontri di Ferguson e di altre città americane. A Baltimora, ad esempio, recentemente ci sono stati scontri in seguito alla morte di un giovane che era stato arrestato dalla polizia. L’annuncio di Obama è arrivato in concomitanza con la visita del presidente a Camden, in New Jersey.

La task force istituita da Obama propone un deciso cambiamento di rotta. La polizia deve “acquisire una mentalità da guardiano, più che da guerriero – fa sapere la commissione – in modo da costruire fiducia e legittimazione in seno alle stesse agenzie di polizia e con il pubblico”. Cecilia Munoz, che dirige il Domestic Policy Council di Obama, ha spiegato che l’obiettivo “è trovare un equilibrio tra provvedere un equipaggiamento che è utile e importante per le polizie, e mantenere gli standard necessari per una vita pacifica per le comunità”. I fatti di Ferguson successivi alla morte di Michael Brown vengono citati nel rapporto della task force come un esempio di “militarizzazione” che ha condotto a “paura e sfiducia”.