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Usa: dopo 45 anni inchiesta archiviata, resta mistero sul dirottatore dell’aereo del ’71

Inutili decenni di ricerche sul dirottatore, sparito nel nulla dopo aver incassato il riscatto ed essersi lanciato con un paracadute dall’aereo. L’Fbi si è arresa: “Neanche le nuove tecnologie utilizzate per le indagini hanno fornito le prove necessarie”
A cura di A. P.
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Da molti era già considerato uno dei più grandi enigmi della storia e sarà destinato a rimanere tale ancora molto a lungo. Stiamo parlando del dirottamento aereo della compagnia statunitense Northwest Orient Airlines avvenuto il 24 novembre del 1971 in Usa in circostanze mai chiarite. Dopo 45 anni di indagini, tra piste d'inchiesta che non hanno portato a nulla e ipotesi alquanto originali,  l'Fbi infatti ha annunciato l'archiviazione del caso che dunque rimane un mistero. Del resto non tutti i giorni ci si trova di fronte ad un dirottamento aereo a scopo di riscatto e concluso con un'azione ancora più incredibile.

Quel giorno un criminale che si presentò come Dan D.B. Cooper salì sul volo decollato da Portland e diretto a Seattle con circa una quarantina di persone a bordo e a metà del volo passò alla hostess un biglietto dove diceva di avere una bomba all’interno di una valigetta. L'uomo in giacca e cravatta e regolare biglietto chiese che all'atterraggio gli fossero consegnati 200mila dollari in biglietti di piccolo taglio e 4 paracadute. Le autorità acconsentirono ma dopo aver liberato i passeggeri il dirottatore fece decollare di nuovo l'aereo gettandosi poi col paracadute e il denaro.

Dal quel momento di lui non si è saputo più nulla nonostante la  caccia all'uomo da parte di autorità di polizia e avventurieri. Il caso si riaccese negli anni '80 quando nella zona del lancio furono ritrovati una parte delle banconote del riscatto. Una circostanza che avvalorò la tesi della morte del misterioso  D.B. Cooper, probabilmente un nome ispirato all'omonimo personaggio dei fumetti degli anni '50. La pratica comunque è rimasta aperta fino ad oggi quando l'Fbi ha deciso di dire basta. "Purtroppo, nessuna delle informazioni o delle nuove tecnologie utilizzate per le indagini hanno fornito le prove necessarie", ha spiegato la portavoce dell'Fbi Ayn Dietrich-Williams in un comunicato, concludendo: "Abbiamo analizzato in maniera esauriente tutte le piste credibili. Il caso ha ispirato anche decenni di indagini amatoriali ma nessuna a prescindere dalla sua credibilità, ha portato ad una identificazione definitiva del dirottatore".

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