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USA, detenuto condannato a morte sceglie la fucilazione: l’alternativa era la sedia elettrica

Richard Moore, detenuto di 57 anni della Carolina del Sud, ha dovuto scegliere tra il plotone d’esecuzione e la sedia elettrica: sarà il primo detenuto a venire giustiziato da 11 anni a questa parte.
A cura di Davide Falcioni
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Otto giorni fa Richard Moore, detenuto di 57 anni della Carolina del Sud, si è trovato di fronte al più grande dilemma della sua vita: quello su come morire quando, il prossimo 29 aprile, dovrà essere eseguita la sua condanna a morte. Esclusa l'iniezione letale, abolita a causa della carenza del veleno da somministrare ai detenuti, a sua disposizione sono rimate due opzioni, ovvero la sedia elettrica o il plotone d'esecuzione. Moore, dopo aver meditato più di una settimana, oggi ha comunicato al suo avvocato la  scelta definitiva e tra due venerdì verrà fucilato: diventerà così non solo il primo detenuto della Carolina del Sud ad essere giustiziato negli ultimi 11 anni, ma anche il primo a morire per mano dello stato secondo il nuovo protocollo approvato nei mesi scorsi. L'iter prevede che altri tre detenuti volontari, tutti con fucili carichi, debbano sparare al condannato, che indosserà un cappuccio nero sulla testa e a cui verrà applicato un piccolo bersaglio all'altezza del cuore.

L'altra opzione per Moore sarebbe stata la sedia elettrica, metodo adottato solo due volte negli ultimi 30 anni in Carolina del Sud. Secondo l'avvocata del detenuto Lindsey Vann entrambi i metodi sono antiquati e barbari, ed è proprio per questo che tutte le altre giurisdizioni americane hanno deciso di abolirli. Tutte tranne la Carolina del Sud, dove i funzionari statali hanno approvato un'apposita legge che li rende legali pur di non fermare le esecuzioni programmate, la prima della quali sarà proprio quella del 57enne afroamericano che ha trascorso gli ultimi 21 anni nel braccio della morte dopo essere stato condannato nel 2001 per l'omicidio di James Mahoney.

Il 16 settembre 1999, Moore entrò nel minimarket Nikki's Speedy Mart a Spartanburg, dove Mahoney lavorava come commesso. Moore intendeva commettere una rapida e dopo aver svaligiato la cassa del negozio acquistare della droga. Il commesso, però, reagì, tra i due scoppiò una rissa e l'afroamericano, dopo essere riuscito a strappare di mano una pistola al rivale, premette il grilletto colpendo Mahoney al petto. Arrestato, durante tutto il processo ha ammesso di aver commesso la rapina ma di essere stato disarmato e aver agito per legittima difesa; i giudici non gli hanno creduto e l'hanno condannato a morte.

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