Default Usa, “accordo contro lo shutdown”. Ma Obama dice no ai repubblicani
– 2 giorni per mettere fine allo shutdown, 48 ore entro le quali il congresso americano dovrà votare l’innalzamento del tetto del debito per scongiurare il rischio di default. La luce in fondo al tunnel sembra tuttavia non intravedersi, a dispetto delle voci che vedevano l'intesa raggiunta tra i leader del Senato. La Casa Bianca ha infatti boccia l'ultima proposta dei repubblicani per risolvere la crisi di bilancio Usa, definendola "un tentativo partigiano ideato per ammansire i Tea Party" ha detto la portavoce di Barack Obama, Amy Brundage. In tal senso, ricorda che il presidente ha ripetuto più volte ai parlamentari che "non devono avanzare ricatti per adempiere alle loro responsabilità e approvare un bilancio".
Rischio default vicinissimo – L'obiettivo è superare l'empasse della chiusura temporanea delle attività del governo Usa. Secondo il New York Times, il bilancio del governo federale “tornerebbe alla normalità grazie a fondi pari a 986 miliardi di dollari l’anno garantiti fino al 15 gennaio prossimo”, giorno in cui bisognerà far fronte ai tagli automatici alla spesa per 21 miliardi di dollari. Il tetto del debito pubblico americano, attualmente pari a 16.700 miliardi di dollari, “verrebbe innalzato fino a metà febbraio, dando modo al dipartimento del Tesoro di ricorrere a misure straordinarie per posticipare un potenziale default” scrive il quotidiano della Grande Mela.
"Enormi progressi" – Il leader dei senatori Harry Reid e quello dei repubblicani Mitch McConnel hanno parlato di “enormi progressi” fatti nelle trattative. “Sono molto ottimista, raggiungeremo un accordo ragionevole questa settimana, per riaprire il governo, pagare i conti della Nazione e avviare negoziati a lungo termine per mettere il nostro Paese su solide basi fiscali”, ha detto Reid. Il collega repubblicano gli fa eco: “Riprendo le osservazioni del leader della maggioranza. Abbiamo avuto occasione nel corso degli ultimi giorni, di avere uno scambio molto costruttivo su come procedere per il futuro. I colloqui continuano e condivido il suo ottimismo”, ha dichiarato McConnel. Va comunque detto che una eventuale intesa al Senato, controllato dai democratici, dovrà comunque superare il vaglio della Casa Bianca e della Camera a maggioranza repubblicana.