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Usa, d’ora in poi le donne soldato combatteranno in prima linea

Leon Panetta, ministro uscente della Difesa in America, ha ufficializzato la decisione di revocare il divieto che fino a oggi impediva alla donne dell’esercito statunitense di partecipare alle fasi di combattimento al fronte. Ora potranno ambire anche alle posizioni di comando.
A cura di Susanna Picone
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Leon Panetta, ministro uscente della Difesa in America, ha ufficializzato la decisione di revocare il divieto che fino a oggi impediva alla donne dell’esercito statunitense di partecipare alle fasi di combattimento al fronte. D’ora in poi potranno ambire anche alle posizioni di comando.

Secondo Leon Panetta, ministro uscente della Difesa degli Stati Uniti, d’ora in poi l’esercito americano diventerà ancora più forte. Questo perché anche le donne da oggi potranno essere schierate in prima linea, dunque “dare il via libera alle soldatesse in ruoli di combattimento al fronte darà più forza all’esercito Usa per poter vincere le guerre”. Panetta ha reso ufficiale tramite una nota la decisione di revocare il divieto americano di schierare come combattenti le donne soldato, che finora venivano impiegate solo nelle retrovie. Ma è ora del cambiamento in America anche perché le donne, ha spiegato Panetta, hanno mostrato grande coraggio e sacrificio sui campi di battaglia e l’obiettivo del Dipartimento è quello di assicurare che in futuro le missioni possano contare sulla gente più qualificata e capace a prescindere dal sesso. C’era una legge del 1994 che impediva alle soldatesse di essere impiegate in posti ritenuti pericolosi (di servire cioè nelle unità di combattimento di terra come la fanteria, l’artiglieria o nelle operazioni speciali di commando) e in ogni caso la decisione del ministro della Difesa ha incontrato forti resistenze nel Paese.

Le donne chiedevano di poter ricoprire gli stessi ruoli degli uomini – Ora però, lo sottolineano i media americani, il gentil sesso potrà ambire anche ai posti di comando dell’esercito statunitense. La decisione prevede una fase transitoria fino al gennaio del 2016, fino ad allora l’esercito potrà infatti richiedere deroghe se riterrà che alcune posizioni debbano essere ancora precluse alle donne. Per il presidente del Comitato militare del Senato, il democratico Carl Levin “questa decisione va nella direzione della realtà e delle operazioni militari del ventunesimo secolo”.  Dello stesso parere la Casa Bianca: il presidente americano Obama, secondo quanto è stato comunicato, appoggia la decisione di far cadere questo tabù e dunque di lasciar combattere le soldatesse in prima linea. Per quanto riguarda, infine, il volere delle donne soldato erano anni che queste chiedevano di ottenere la possibilità di essere schierate in prima linea. Di ricoprire cioè gli stessi ruoli degli uomini.

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